Il partito della Meloni si prepara ai congressi territoriali e in provincia di Siracusa la fiamma diventa ossidrica.
Doveva essere la conta in provincia tra i seguici del deputato regionale di Sortino Carlo Auteri e il vice presidente della Commissione Bilancio alla Camera, l’ex sindaco di Avola, Luca Cannata, quelli che si preannunciano sono invece congressi armati, di cui la prima parte si sta di fatto svolgendo sulle pagine di cronaca di questi giorni.
Prima con la vicenda Auteri, sulla destinazione e dei contributi regionali che ha coinvolto la stampa nazionale, ora quella delle collette che coinvolge Cannata, e che promette possibili sviluppi non meno dirompenti.
I due leader di Fratelli d’Italia in provincia di Siracusa, sebbene si dichiarino entrambi sicuri di chiarire ogni addebito, arrivano ai congressi politicamente azzoppati, anzi uno dei due non potrà nemmeno prenderne parte.
Dopo lo scandalo suscitato dalle vicende dei contributi regionali per la cultura, destinati a società e associazioni gestite dalla moglie e dalla madre, Auteri si è infatti auto sospeso dal partito di cui era vice capogruppo all’Ars.
Sulla vicenda, il suo mentore Manlio Messina, capo della corrente turistica di Fratelli d’Italia, che per conto suo ha qualche grana con l’inchiesta su SeeSicily, è stato perfino protagonista di un scontro con i vertici nazionali del partito.
Le cronache raccontano infatti di uno scontro con il responsabile organizzativo Giovanni Donzelli, che gli chiedeva di prendere le distanze da Auteri, nel corso del quale sarebbero volate parole grosse, con Messina che sarebbe arrivato a minacciare di lasciare il partito.
La lite poi rientrò, ma non senza lasciare traccia.
Dopo la nomina a ministro del capogruppo alla Camera Tommaso Foti, molti si aspettavano che fosse proprio Messina, già vice capogruppo vicario, a prendere il suo posto.
Gli fu preferito invece Galeazzo Bignami.
Stavolta tocca a Luca Cannata, definito da Mario Barresi e Luisa Santangelo su La Sicilia “feudadtario di Avola”, vedere messa in discussione la sua nomina a coordinatore regionale del partito in Sicilia dove, lo ricordiamo, in assenza di un accordo unitario, in questo momento i coordinatori sono due: l’ex sindaco di Catania Salvo Pogliese e Giampiero Cannella, vice sindaco di Palermo.
La sua nomina aveva avuto il consenso di Donzelli e La Russa, ma dopo la vicenda delle ‘collette’ per finanziare il suo gruppo politico, in attesa che se ne chiariscano i contorni, è probabile che venga quantomeno rinviata.
Eppure i rapporti tra i due fratellini d’Italia della provincia di Siracusa non sono stati sempre così difficili.
Auteri ottenne il seggio di deputato regionale, a gennaio del 2023, proprio dopo le dimissioni di Cannata che a settembre dell’anno prima era stato eletto anche alla Camera dei deputati.
In segno di riconoscenza, Auteri nominò sua assistente parlamentare la moglie del tesoriere di Cannata, quella che avrebbe ora detto a La Sicilia essere la sua “assistente parlamentare fantasma”.
“Non è mai venuta all’Ars, io non la conosco e non l’ho mai vista. La signora Rametta era una restituzione di denaro fatta in maniera pulita. Non so nemmeno com’è fatta, so soltanto che le davo 1.500 euro al mese”.
Quando scoppiò il caso Auteri, Cannata ne aveva preso le distanze con durezza.
“Un politico deve sempre essere al di sopra di ogni sospetto, e ha il dovere di agire con trasparenza, spiegando ogni questione che lo riguarda sul piano pubblico.
Prendiamo le distanze da qualsiasi comportamento inopportuno o contrario ai principi che ispirano la nostra azione politica”.
Parole che ad Auteri non erano piaciute.
“Cannata avrebbe potuto evitarlo, nessuno glielo aveva chiesto.
Cannata sa perfettamente chi sono io, conosce la mia correttezza, la mia onestà, peraltro gli ho sempre dimostrato massima lealtà anche sotto l’aspetto politico, basta ricordare quello che ho fatto per Avola in questi 20 mesi mettendo il Comune al primo posto e garantendo, contestualmente, i sindaci degli altri Comuni del Siracusano, dimostrando una visione diversa rispetto alla sua”.
Ora, mentre Cannata parla di “fuoco amico”, Auteri restituisce il commento al suo compagno, se non di partito, di disgrazie.
“Non ci sono congiure, regie occulte, niente di tutto questo.
Lui ha avuto un percorso con delle persone per 10 anni, non per un mese, e con le stesse ha tracciato un sentiero segnato da alcuni episodi, poco ortodossi.
È accaduto che queste persone hanno fatto emergere tali episodi perché non si sono sentiti rispettati.
Non c’è il fuoco amico, è la sua vita”.
Certo sembra passato un secolo da quando, appena un mese fa, il presidente provinciale del partito annunciava la stagione dei congressi territoriali con grande enfasi.
“Il ciclone ‘Meloniano’ sta stravolgendo la politica nazionale e anche quella locale, Fratelli d’Italia dà il via a una nuova fase per rafforzare la propria presenza territoriale”.
Il partito è ora alle prese con una questione morale al suo interno e con le lotte intestine che hanno raggiunto un livello tale da far crollare il mito dell’unità, al punto che un militante, con amara ironia, commentava: “abbiamo inventato il pd 2.0”.
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