Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Lentini, nel corso di una perquisizione in una casa sita nelle campagne di Francofonte, hanno scoperto un bunker sotterraneo utilizzato per la coltivazione e l’essiccazione della marijuana.
Davanti agli occhi degli investigatori uno scenario degno di una fiction televisiva.
Gli agenti, dopo essere entrati nella proprietà oggetto del controllo, hanno notato, nei pressi di una dependance della casa, alcuni semi, parte dei quali già germogliati all’interno di un vassoio.
Tali semi, capaci di far germogliare della marijuana, hanno indotto i poliziotti a proseguire la perquisizione con l’ausilio di unità cinofile della Polizia di Stato.
L’infallibile fiuto dei cani poliziotto ha consentito di scoprire che nel bagno esterno alla casa vi era un piatto doccia che, appositamente azionato da un pulsante, permetteva di scendere ad un locale sotterraneo.
Entrati in questa sorta di bunker, gli investigatori scoprivano tre vani: uno più piccolo ricavato da un container in metallo, attrezzato con un impianto di irrigazione e lampade per la coltivazione della marijuana, con 119 piante già fiorite e pronte per la raccolta.
Negli altri vani vi erano numerosi chilogrammi di sostanza stupefacente lasciata ad essiccare per un peso complessivo di 75 chilogrammi.
L’impianto, che serviva il bunker, era allacciato abusivamente alla rete elettrica.
Il proprietario della casa, un uomo di 57 anni, originario di Francofonte, già conosciuto alle forze di polizia perché accusato in passato di vari reati, tra i quali associazione mafiosa, è stato arrestato per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.
La scoperta del bunker sotterraneo, munito di ascensore, infligge un duro colpo allo spaccio di stupefacenti nel territorio del lentinese.
Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi per fare piena luce sulla rete di fiancheggiatori e di narcotrafficanti legati alla serra sotterranea.