Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Siracusa, eseguito stanotte dalla Squadra Mobile e dagli uomini del Commissariato. L’anziano, rintracciato a Brucoli, è ora nel carcere di contrada Cavadonna.
Sallemi non era solo. Non agì da solo Giuseppe Sallemi, il guardiano 42enne accusato del duplice omicidio di Massimiliano Nunzio Casella e Vincenzo Agatino Saraniti, di 47 e 19 anni, e del ferimento di Gregorio Signorelli di 36 anni durante un tentativo di furto di arance in un agrumeto di contrada Xirumi nella notte tra il 9 e il 10 febbraio. La Procura di Siracusa, infatti, ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di Luciano Giammellaro di 70 anni, catanese, custode di fondi agricoli, che secondo gli inquirenti sarebbe appunto coinvolto nel duplice omicidio e nel ferimento.
Il provvedimento di fermo. Il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso questa notte nei confronti del 70enne è stato eseguito dalla Squadra Mobile di Siracusa e dagli uomini del Commissariato di Lentini guidati dal dirigente Andrea Monaco. Grazie alle analisi della polizia scientifica e ai risultati delle autopsie eseguite sui corpi delle due vittime, gli investigatori hanno avuto modo di acquisire elementi tali da far presumere come il Sallemi non avesse potuto agire da solo. Il provvedimento emesso dalla Procura di Siracusa scaturisce anche dalle dichiarazioni rese dall’unico superstite che ha fornito agli investigatori una descrizione precisa e puntuale di quanto accaduto quella notte.
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Le indagini. Il ferito Gregorio Signorelli avrebbe riferito che quella notte lui e i suoi due complici, rimasti poi uccisi, sarebbero stati raggiunti dal Sallemi e da un’altra persona che lo stesso Sallemi chiamava Luciano. Il racconto della vittima superstite, ma anche altre dichiarazioni preziose rese dai proprietari degli agrumeti della zona e dai familiari delle vittime, hanno permesso di identificare il settantenne Luciano Giammellaro e di «delineare il contesto dell’abusiva attività di guardiania che si svolgeva in quella zona e che veniva effettuata dal Sallemi in compagnia del Giammellaro, quest’ultimo, diversamente dal primo, non legato da alcuna dipendenza lavorativa con le aziende agricole della zona e formalmente mero pensionato».
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L’arresto. Il Giammellaro è stato rintracciato a Brucoli, in un’abitazione di conoscenti. Accompagnato negli uffici del Commissariato di Lentini, dopo le formalità di rito è stato condotto nel carcere di contrada Cavadonna di Siracusa in attesa della convalida del fermo da parte del Gip del Tribunale di Siracusa.
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