Cisal: “In gioco il futuro di oltre 10 mila dipendenti. Danni incalcolabili sulle società e preoccupanti riflessi sui lavoratori di tutti gli scali della Penisola: specie nel settore dell’Handling”.
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“Il Coronavirus ha messo in ginocchio anche il traffico aereo, in particolar modo in Italia, con danni incalcolabili sulle società e preoccupanti riflessi sui lavoratori di tutti gli scali della Penisola: specie nel settore dell’Handling, i servizi a terra per passeggeri e compagnie aeree, servono interventi immediati per oltre 10 mila addetti. Chiediamo al Governo nazionale un Decreto Legge che consenta di integrare gli ammortizzatori sociali previsti dal Cura Italia, non penalizzando i lavoratori”.
Lo dicono il segretario generale della Cisal Francesco Cavallaro e il segretario nazionale della Legea Cisal Gianluca Colombino, intervenendo sulle difficoltà delle società Handlers che in gran parte avevano già in atto degli ammortizzatori sociali. Si tratta delle società che si occupano dei servizi di assistenza a terra, carico e scarico bagagli, check-in, imbarco passeggeri e biglietteria.
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“E’ necessario che il Governo si attivi subito per estendere l’integrazione del Fondo del Trasporto Aereo a tutte le forme di Cassa integrazione dovute al Covid-19 – continuano Cavallaro e Colombino – evitando così di far perdere a oltre 10 mila lavoratori una quota consistente della retribuzione, per una cifra che in alcuni casi può andare da 400 a 800 euro al mese. Una situazione inaccettabile e a cui bisogna porre immediatamente rimedio, visto che si tratta di un settore nevralgico ed essenziale per il Paese. L’attuale statuto del Fondo del Trasporto Aereo, infatti, non consente di agire in modo chiaro, generando incertezze: siamo di fronte a un pericoloso vuoto normativo che va subito colmato con un Decreto e la modifica dello statuto, estendendo l’integrazione del Fondo del Trasporto Aereo a tutti gli ammortizzatori sociali attivati per il Coronavirus e quindi anche alle aziende non incluse nei Fondi Fis e bilaterali”.