Nel corso dell’incontro di ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, presieduto dal ministro Adolfo Urso, al quale hanno partecipato le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle Regioni Siciliana e Lombardia, la STMicroelectronics ha presentato il piano industriale, che prevede 2.800 esuberi in tre anni a livello aziendale.
Il piano dell’azienda prevede un ridimensionamento della forza lavoro, che non interesserebbe però lo stabilimento di Catania, che sarà gestito attraverso uscite volontarie, soprattutto nel 2026 e nel 2027.
L’azienda ha confermato il proprio impegno a mantenere gli accordi presi, procedendo anche a un riequilibrio sostanziale degli investimenti tra Italia e Francia, in modo da recuperare lo svantaggio degli anni scorsi.
STMicroelectronics ha inoltre ribadito l’intenzione di destinare già nel primo triennio 2025-2027 la maggior parte degli investimenti al nostro Paese, sia in termini complessivi, 4 miliardi su un totale di 6,5 miliardi a livello europeo, sia per singolo stabilimento, con 2,6 miliardi destinati al sito di Catania, parte del più importante investimento strategico che si dispiegherà progressivamente anche negli anni successivi.
Secondo il piano aziendale, lo stabilimento di Catania è destinato a diventare, grazie a un consistente supporto pubblico, il polo più importante in Europa per la produzione di carburo di silicio da 200 millimetri con ciclo verticale integrato.
È infatti previsto un investimento da parte di STMicroelectronics pari a 5 miliardi di euro entro il 2032, di cui 2 miliardi in risorse pubbliche autorizzate dalla Commissione europea in quanto progetto unico nel suo genere.
Al termine dell’incontro il ministro Urso si è dichiarato soddisfatto, ed ha annunciato l’intenzione di arrivare alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con tutte le parti coinvolte sul modello di quanto fatto con Eni Versalis.
“Ci siamo confrontati più volte con i vertici dell’azienda in questi mesi, chiedendo un nuovo piano industriale che riporti l’Italia al centro dello sviluppo dell’azienda, in sintonia con la politica industriale sui semiconduttori che abbiamo realizzato nel nostro mandato.
Su questo piano, è nostra intenzione ora avviare tavoli tecnici per approfondimenti ulteriori, anche su base regionale.
L’azienda dovrà chiarire in modo puntuale il significato e le prospettive di lungo periodo del Piano industriale 2025-2027, per valutare sia l’impatto che esso potrà avere sull’Italia nel breve periodo, sia le sue prospettive strategiche.
L’intesa dovrà tener conto anche dell’Accordo di Sviluppo di Catania, attualmente in fase di definizione con l’azienda e in collaborazione con la Regione Siciliana, verso un impegno strategico condiviso tra azienda, governo, regioni e sindacati, affinché ciascuno, per la propria parte, contribuisca allo sviluppo di un settore strategico”.
Intanto i titoli azionari dell’azienda a Piazza Affari hanno risentito dell’effetto della riunione guadagnando il 9%.
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