La Gip del Tribunale di Catania, Giuseppina Montuori, ha archiviato l’indagine ‘Vasi comunicanti’, che a luglio aveva portato all’arresto di nove persone, tra cui quattro noti professionisti.
L’indagine aveva coinvolto, tra gli altir, i direttori dei Dipartimenti di cardiologia presso i Policlinici universitari di Catania, prof. Corrado Tamburino, e Messina, prof. Antonio Micari, e di quelli dei poli ospedalieri di Siracusa prof. Marco Contarini, e di Ragusa prof. Antonino Nicosia.
Erano tutti accusati, a vario titolo, in concorso dei reati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Cadute le accuse, tutti gli accusati sono pienamente riabilitati e potranno tornare ai loro incarichi professionali.
Gli approfondimenti investigativi della Procura della Repubblica di Catania hanno permesso di chiarire i fatti e hanno indotto la Gip ad archiviare l’intera vicenda, accogliendo la richiesta dell’accusa.
Gli investigatori contestavano agli accusati di avere favorito tre società farmaceutiche, distributori locali per conto di multinazionali operanti nel settore della commercializzazione di dispositivi medici.
I rappresentanti delle tre aziende avrebbero promesso e poi elargito ingenti somme di denaro per l’organizzazione, da parte dei dirigenti sanitari indagati, operanti in strutture sanitarie della Sicilia orientale, di convegni e congressi di medicina finalizzati alla formazione, l’ultimo dei quali svolto a Catania nel mese di maggio.
In cambio, i professionisti avrebbero garantito alle tre società l’uso effettivo di un numero maggiore di propri dispositivi medici nel corso degli interventi chirurgici.
Gli approfondimenti hanno invece accertato che non era stato raggiunto alcun accordo corruttivo, e che le somme elargite dalle aziende non erano “indebite utilità”, ma “vere e proprie sponsorizzazioni del progetto Sca”.
Riguardo l’accusa di falso al prof. Tamburino, per la Gip non si trattava di falsificazioni ma di una procedura di rinegoziazione lecita.
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