Da qualche giorno, nello stabilimento STMicroelectronics di Catania c’è preoccupazione per le voci di una sospensione temporanea di alcune linee produttive, che avrebbero inevitabili conseguenze sull’occupazione.
I dati diffusi dalla multinazionale dell’elettronica, evidenziano un momento di difficoltà, per la mancata crescita del fatturato nel 2024, che si è fermato a 13 miliardi contro i 17previsti.
L’azienda prevede un calo anche nel primo trimestre del 2025, e le previsioni per l’anno in corso parlano di un fatturato che potrebbe fermarsi intorno a 10 miliardi, quando appena la scorsa primavera, l’azienda dichiarava un obiettivo di 20 miliardi da raggiungere entro il 2027.
I dati sono particolarmente critici per i siti italiani di Agrate e Catania.
Sulle conseguenze c’è ancora poca chiarezza, si parla della possibile riduzione dell’organico del sei per cento, con la formula dei prepensionamenti e degli incentivi per accompagnare i dipendenti all’uscita.
A Catania, Stm sta realizzando un centro di eccellenza nella ricerca, sviluppo e produzione nel settore della microelettronica di potenza, in cui a regime è prevista l’attivazione di circa 700 posti di lavoro, grazie anche al contributo di oltre 200 milioni approvato dalla Commissione europea su un investimento complessivo di circa 730 milioni previsto dalla multinazionale.
Il segretario generale della Uilm Catania, Giuseppe Caramanna, ha lanciato un appello al governo.
“Chiediamo con urgenza che Stm apra un confronto con le rappresentanze sindacali, affinché i lavoratori non siano lasciati nell’incertezza e vengano garantite le dovute tutele.
Rivolgiamo, inoltre, un nuovo appello al Governo italiano affinché intervenga prontamente su questa vicenda”.
Dello stesso tenore la posizione della Fiom Cgil.
“Ci sono moltissimi dubbi e preoccupazione su questa questione dei tagli che St ha dichiarato di volere fare, ma senza dire quando, come e dove.
C’è ancora molta confusione, in effetti, sul doppio salto carpiato con cui i vertici di STMicroelectronics, l’azienda che più di tutte avrebbe dovuto portare la bandiera della floridezza della grande industria che investe in Sicilia e che ora ha ventilato la necessità di una riduzione dell’organico”.
Il segretario del Partito democratico siciliano, il deputato nazionale Anthony Barbagallo, ha presentato una interrogazione ai ministri del Lavoro e delle politiche sociali, delle Imprese e del made in Italy e a quello dell’Economia e delle finanze.
“Intendiamo sapere se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intenda intraprendere nell’immediato con l’obiettivo di tutelare sia il personale in servizio sia la produzione d’eccellenza, scongiurando il ridimensionamento del sito catanese ed ogni eventuale impatto, in negativo, sugli attuali livelli occupazionali”.
Martedì prossimo, su richiesta della deputata regionale del M5S Lidia Adorno, si svolgerà all’Ars un’audizione nella commissione Attività produttive, per mettere intorno al tavolo pezzi del governo Schifani dirigenti Stm e della Regione e sindacati.
In rappresentanza della Regione sono stati invitati il presidente, Renato Schifani, l’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo e il dirigente generale del dipartimento della Programmazione, Vincenzo Falgares.
La Adorno ricorda come negli ultimi anni l’impresa abbia beneficiato di ingenti investimenti pubblici attraverso i fondi PNRR e FESR per sostenere la sua crescita.
“Non possiamo permettere che lo stabilimento etneo, dopo aver ottenuto risorse pubbliche importanti dalla Commissione Europea nell’ambito del PNRR e dal PO FESR venga penalizzato, né che possano esserci ridimensionamenti, rimodulazioni o tagli al personale.
Uno degli aspetti che tiene in ansia i lavoratori e su cui va fatta chiarezza è capire se la produzione di carburo di silicio (SiC), utile per auto elettriche ed energie rinnovabili, verso la quale si è deciso di puntare con finanziamenti UE di oltre 360 milioni, basti a compensare il possibile calo del silicio tradizionale, senza mettere a rischio posti di lavoro e competitività del sito”.
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