I negozi affollati di turisti in questo inizio settembre dal clima prettamente estivo, devono aver fatto pensare, ad una 30 enne catanese, di poter commettere indisturbata il furto di un costoso profumo.
Così, l’altro pomeriggio, la donna ha raggiunto una profumeria situata lungo la centralissima via Etnea e ha cominciato ad aggirarsi tra gli scaffali, provando qua e là alcune essenze, fino a quando non si è soffermata nei pressi dell’espositore di un noto brand parigino.
Lo stand, però, era sorvegliato sia da telecamere di videosorveglianza che dalle impiegate, le quali si sono accorte delle “mosse” della cliente.
La giovane, infatti, afferrata la boccetta di una fragranza del valore di mercato di circa 150 €, ha rimosso pian piano il packaging che conteneva l’antitaccheggio, eliminando prima la plastica protettiva e poi la scatola, nascondendoli quindi in un cassetto dell’arredo della profumeria.
Poi, camminando con la bottiglietta in mano, ha ben pensato di avvicinarsi ad un pilastro e far scivolare il profumo all’interno della sua borsa.
A quel punto, la ladra è uscita dal negozio convinta di averla fatta franca; la direttrice dell’attività, però, aveva già chiamato il 112 comunicando il furto in corso.
La donna, resasi conto di essere stata scoperta, ha inutilmente tentato di nascondersi in un altro negozio, uscendone dopo alcuni minuti.
Ad attenderla, però, c’erano i militari del Nucleo Radiomobile di Catania ai quali lei, in un ultimo tentativo di farla franca, ha cercato di sfuggire nascondendosi addirittura in una vicina chiesa.
La gazzella, con la dovuta discrezione richiesta da quel luogo sacro, l’ha chiaramente raggiunta invitandola ad uscire.
Una volta in strada, la donna ha mostrato la sua borsa vuota, convinta di aver beffato i Carabinieri, che però, seguendo a ritroso il percorso effettuato prima dell’ingresso nel luogo di culto, hanno ritrovato il profumo rubato, nascosto, poco prima, all’interno dell’altro negozio.
Acquisite, infine, le immagini del sistema di videosorveglianza della profumeria, la taccheggiatrice è stata definitivamente “incastrata”, quindi denunciata all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato.
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