Luca Sammartino non è più il vice presidente della Regione, né l’assessore all’agricoltura.
Il parlamentare catanese ha rimesso il mandato al presidente Schifani, dopo essere stato raggiunto da un provvedimento del Gip del Tribunale di Catania, nell’ambito dell’indagine Pandora, che ne ha disposto la “sospensione per la durata di un anno dai pubblici uffici ricoperti e da tutte le attività inerenti”, con l’accusa di corruzione aggravata.
L’indagine ha portato oggi all’arresto di 11 persone tra esponenti politici, funzionari comunali ed imprenditori, tra cuiil sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando.
Le persone indagate sarebbero 30.
I fatti contestati risalirebbero al 2019, quando Sammartino, già deputato regionale eletto nella lista del Partito democratico, referente politico del sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando, avrebbe aiutato il titolare di una farmacia, consigliere comunale di opposizione poi transitato alla corte del deputato regionale, in cambio della promessa di sostegno elettorale in vista delle elezioni europee del 2019 per il candidato sostenuto da Sammartino.
Il trentanovenne deputato della Lega ha rilasciato un comunicato.
“Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e vice presidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo.
Ringrazio il presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui.
Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio; sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a 5 fa, che con stupore leggo mi vengono contestati”.
Da parte sua, il presidente Schifani ha ribadito la piena fiducia nei confronti della magistratura, confidando “pienamente nella possibilità che l’onorevole Sammartino possa dimostrare la propria totale estraneità ai fatti che gli vengono addebitati” e ha sottolineato come “lo stesso abbia ricoperto il suo doppio ruolo istituzionale con decoro, lealtà e trasparenza”.
La vicenda offre una rappresentazione della politica regionale con le sue contraddizioni.
Luca Sammartino, medico dentista, è stato eletto per la prima volta all’Assemblea regionale nel 2012 nelle fila dell’Udc a 27 anni con 12.606 preferenze.
Nel 2017 è stato rieletto nella lista del Partito democratico, con 33 mila preferenze, per poi seguire Renzi in Italia Viva e, dopo due anni, era il 2021, passare alla Lega di Salvini, di cui oggi è uno dei leader in Sicilia.
Alle elezioni regionali del 2022 fu eletto per la terza volta, stavolta nella lista della Lega, con 21 mila preferenze.
Fu nominato dal presidente eletto Renato Schifani Assessore Regionale all’agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea e Vice Presidente della Regione Siciliana.
La compagna di Sammartino, Valeria Sudano, è deputata nazionale eletta nella Lega ed è stata una delle possibili candidate a sindaco alle amministrative di Catania dello scorso anno.
In pessimi rapporti con l’ex presidente della regione Musumeci, è stato uno dei protagonisti della mancata ricandidatura dell’attuale Ministro del mare.
Sammartino sarebbe anche il responsabile della rottura del patto tra Matteo Salvini e l’altro ex presidente della regione Raffaele Lombardo, patto stipulato a ottobre e sciolto a marzo, che avrebbe trasformato il Mpa in un partito federato con la Lega, presentando liste comuni alle prossime europee.
Lombardo, proprio in questi giorni, ha raggiunto un accordo con Forza Italia che sosterrà, con l’appoggio alla candidatura dell’eurodeputata uscente Caterina Chinnici, che è stata assessore nella giunta presieduta dallo stesso Lombardo.
Caterina Chinnici, figlia del giudice Rocco, ucciso dalla mafia, era stata eletta nel 2019 nella lista del Partito democratico, ed era proprio la candidata sostenuta proprio da Sammartino.
Dopo essere stata la candidata alla presidenza della regione per la coalizione di centrosinistra, lo scorso anno aveva lasciato il partito democratico per approdare a Forza Italia, nella cui lista sarà ora ricandidata.
Lo zio dell’ex presidente della Regione è il prefetto in pensione Sammartino, presidente della commissione di accesso agli atti che dovrà proporre l’eventuale scioglimento del comune di Bari.