La Corte dei conti della Sicilia, ha dichiarato Enzo Bianco incandidabile per i prossimi 10 anni e imposto il divieto per lo stesso periodo a ricoprire cariche in enti vigilati o partecipati di Enti pubblici.
La sentenza è della sezione giurisdizionale d’Appello della Corte dei Conti della Sicilia, che ha accolto in parte il ricorso della Procura generale.
Il procedimento riguarda il dissesto finanziario del Comune di Catania, e si basa sui risultati delle indagini condotte della Guardia di Finanza, su mandato della Procura della Repubblica.
L’ex sindaco non sarà pertanto ricandidabile per i prossimi dieci anni, e con lui i componenti della giunta in carica tra il 2013 e il 2018, ai quali è stato imposto il divieto di ricoprire, per un periodo di dieci anni, “incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni e organismi pubblici e privati”.
L’incandidabilità vieta che possano avere accesso per “un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo”.
Gli ex assessori condannati sono: Luigi Bosco, Rosario D’Agata, Giuseppe Girlando, Orazio Antonio Licandro, Salvatore Di Salvo, Marco Consoli Magnano di San Lio, Angelo Villari e Valentina Odette Scialfa Chinnici.
La Corte ha inoltre disposto il divieto a Calogero Cittadino, Natale Strano, Fabio Sciuto, Francesco Battaglia e Massimiliano Carmelo Lo Certo di “essere nominati per sei anni nel collegio dei revisori degli enti locali e degli enti e organismi agli stessi riconducibili”.
Bianco, che aveva annunciato la propria candidatura alle elezioni amministrative di maggio, dovrà risarcire al Comune di Catania danni per quasi 39mila euro.