Il Comando Provinciale Carabinieri di Catania, avvalendosi di una capillare diffusione sul territorio (ove è presente con 9 Compagnie, 2 Tenenze, 61Stazioni) e dell’efficace “sinergia operativa” con i reparti speciali (R.O.S., Nucleo Antisofisticazione e Sanità, Nucleo Operativo Ecologico e Nucleo Ispettorato del Lavoro), assicura sia nella città che nei centri minori, tutte le funzioni per garantire l’ordinata convivenza civile e la sicurezza delle comunità.
In tale contesto, nel 2023, i Comandi dell’Arma distribuiti su tutta la provincia etnea, attraverso i servizi di prevenzione svolti dalle Stazioni Carabinieri e dal Nucleo e dalle Sezioni/Aliquote Radiomobili, hanno assicurato il costante supporto e la diuturna vicinanza a cittadini e turisti, esprimendo circa 44.000 pattuglie sul campo, che hanno consentito di identificare su strada più di 160.000 persone e controllare circa 100.000 veicoli.
Facendo fronte alle oltre 50.000 chiamate giunte alle Centrali Operative del Comando Provinciale e delle Compagnie dipendenti tramite il 112 N.U.E., i Carabinieri hanno quindi impedito la prosecuzione dei reati in corso di consumazione, risolto controversie private o familiari e fornito assistenza ai cittadini in situazioni di disagio o in cerca di un aiuto, offrendo anche semplici consigli e rassicurazioni su come comportarsi in determinate occasioni. Tra le attività esterne svolte, anche quasi 500 servizi coordinati volti ad assicurare l’ordinato e decoroso svolgimento della “movida”, tanto nei centri storici quanto in periferia, per consentire alla popolazione di ogni fascia d’età, una serena e sicura fruibilità di piazze, zone verdi ed aree pedonali.
Nell’anno appena trascorso, inoltre, più di 152.000 cittadini hanno fatto accesso nelle caserme dell’Arma della provincia etnea, accolte per la formalizzazione di querele e denunce ma anche per richieste di ausilio di svariata natura, alle quali i militari hanno sempre corrisposto una risposta puntuale ed efficace.
Per quanto attiene al contrasto delle manifestazioni delinquenziali di natura comune, di assoluto rilievo è stato lo sforzo profuso dall’Arma dei Carabinieri sia a Catania che in provincia, anche in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, che ha perseguito 30.708 reati, su un totale di 39.697 denunciati a tutte le forze di polizia, denunciando in stato di libertà 6.283 persone e traendo in arresto 1.293 soggetti.
In tale ambito, una particolare menzione merita la lotta ai fenomeni criminali connessi agli stupefacenti, ai reati predatori, a quelli ambientali e all’indebita percezione del “Reddito di Cittadinanza”.
Nel campo del contrasto al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, il risultato operativo è di ben 834 arresti, di cui 342 su delega dell’Autorità Giudiziaria all’esito di indagini e 157 deferimenti in stato di libertà.
Al riguardo, tra le maggiori operazioni portate a termine nell’anno appena passato, giova ricordare l’esecuzione delle operazioni:
“Malerba”, con la quale è stata appurata l’esistenza di una associazione per delinquere dedita al traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente cocaina e marijuana nel quartiere popolare di San Giovanni Galermo, tra i cui componenti figuravano elementi intranei al gruppo mafioso Nizza, articolazione territoriale della famiglia di Santapaola-Ercolano;
“Fossa dei Leoni” che ha permesso di documentare una fiorente attività di smercio di cocaina, crack e marijuana del noto quartiere di Librino, definendone la struttura, le posizioni di vertice, i ruoli dei sodali nell’ambito del gruppo malavitoso e le modalità di approvvigionamento/cessione dello stupefacente.
Allo stesso modo, anche riguardo al contrasto dei così detti “reati predatori”, l’Arma ha avviato numerose attività investigative, da cui sono scaturite le operazioni:
“9×21”, che ha messo in luce le responsabilità di un sodalizio, che, oltre ad aver commesso 3 cruente rapine a mano armata ad attività commerciali nel Comune di San Giovanni La Punta, aveva avviato un business criminale riguardante la fabbricazione e il traffico di armi clandestine, nonché organizzato un rodato programma criminoso, grazie al quale soggetti “no-vax” riuscivano ad ottenere indebitamente la certificazione verde COVID-19, venendo sostituti da tossicodipendenti, che guadagnavano 50 € o dosi di droga per ogni somministrazione di vaccino ricevuta al loro posto;
“Medicament”, che ha documentato la condotta criminale di 5 soggetti, dediti alla commissione di furti ad esercizi commerciali, ricettazione di mezzi rubati e spaccio di sostanze stupefacenti.
Attività degna di nota è il rinvenimento di oltre 16 chili di marijuana, quasi 2 chili di hashish nonché svariate dosi di cocaina, MDMA, ketamina, ecstasy e materiale vario per il taglio e il confezionamento dello stupefacente.
E poi un fucile calibro 12 a canne mozze, oggetto di furto nel lontano 1990 a Palagonia, una pistola di fabbricazione belga cal. 38 perfettamente funzionante, 40 cartucce di vario genere e oltre 1500 euro in contanti.
Questo è l’imponente consuntivo di un mirato servizio antidroga al termine di una articolata attività d’indagine che ha portato all’arresto di due catanesi di cui uno cantante neomelodico catanese originario del popolare quartiere di “Picanello”.
A ciò si aggiunge una ulteriore operazione di servizio che a Motta Sant’Anastasia ha consentito di arrestare tre cittadini cinesi che detenevano quasi mezzo kilo di “shaboo”, una potente droga sintetica, contenute anche all’interno del vaso di una pianta che adornava il tavolo della cucina dell’appartamento da loro abitato.
In tale contesto operativo, il Comando Provinciale Carabinieri di Catania ha altresì avviato una mirata azione di prevenzione e contrasto ai furti di autovetture o parti di esse, al fine di colpire il fiorente mercato nero dei ricambi d’auto ricettati. Parallelamente quindi alla campagna di controlli ad autoricambisti ed autodemolitori, che ha consentito di operare 6 arresti in flagranza e 16 denunce a piede libero, l’Arma di Catania ha dato anche esecuzione all’operazione “Carback”, in cui è stata dimostrata l’operatività di 68 persone, con base nei quartieri catanesi di Monte Po, San Cristoforo e San Giorgio, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, anche finalizzata al furto di 54 autoveicoli, all’estorsione con il metodo del c.d. “cavallo di ritorno” e alla ricettazione, nonché al traffico di cocaina, al dettaglio e all’ingrosso, nel quartiere catanese di Librino.
In merito invece ai gravi fatti di sangue che hanno colpito la provincia etnea, di particolare rilevanza è stata la risposta degli assetti investigativi del Comando Provinciale di Catania, che sono stati in grado d’individuare gli autori degli efferati gesti in tempi estremamente rapidi.
Esempi ne sono l’assicurazione alla Giustizia di un 33enne, che nella sera del 27 febbraio 2023, ad Aci Sant’Antonio, per contrasti di natura economica e lavorativa, aveva ucciso l’ex socio, un allevatore avicolo di 51 anni. Ancora i militari dell’Arma hanno tratto in arresto, lo scorso 25 maggio, un pregiudicato catanese di 50 anni, per aver ucciso il fratello a San Gregorio di Catania, al culmine di una lite in ambito familiare.
Inoltre, l’attenzione per l’ambiente e la costante dedizione alla sua tutela, ha consentito invece ai Carabinieri di denunciare 10 individui per reati ambientali, per aver adibito i propri terreni agricoli a discarica abusiva di rifiuti speciali.
Mirate attività sono state svolte a favole della tutela degli animali, in particolare gli equini, che adoperati per le corse clandestine, costituiscono un vero business per le organizzazioni criminali catanesi. Le prime vittime del business sono gli animali, ai quali spesso vengono somministrati sostanze dopanti e farmaci di importazione estera e quindi illegali. I carabinieri di Catania hanno lavorato su due direttrici: la prima è quella di cercare di interrompere le gare clandestine e di tutelare gli animali impiegati in tali esibizioni, la seconda è l’attività di controllo sul territorio e di monitoraggio delle stalle, che in determinati quartieri Catania vengono allestite anche in garages di abitazioni private. Recentemente, sono stati sequestrati 4 cavalli detenuti in stalle abusive e senza i previsti controlli sanitari.
Analogamente, è emerso come cani di grossa taglia vengano adoperati per la difesa e la guardia delle loro roccaforti o piazze di spaccio.
In tal senso, durante un servizio antidroga nel popolare quartiere di San Cristoforo, è stato ritrovato e consegnato alle cure dei veterinari dell’ASP di Catania, un cane di razza Rottweiler utilizzato, per l’appunto, come sentinella a protezione ai loro loschi affari.
Per quanto concerne infine l’esito dell’attività di controllo sulla legittima elargizione del beneficio del “Reddito di cittadinanza”, il Comando Provinciale di Catania, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Catania, ha denunciato 354 persone, che, nel passato, avevano indebitamente percepito somme di denaro pubblico mediante false attestazioni, per un ammontare complessivo di oltre 2 milioni di euro.
In tema di lotta alla criminalità organizzata, le continue manovre investigative poste in essere dal Comando Provinciale di Catania hanno permesso di colpire trasversalmente la quasi totalità dei “clan” tuttora attivi nell’area catanese e di raccogliere “tasselli” preziosi per la comprensione delle attuali dinamiche malavitose. Sono quindi stati tratti in arresto 115 soggetti tra elementi di spicco ed affiliati ai vari sodalizi criminali, nonché sequestrati, sottraendoli alla disponibilità delle consorterie mafiose, 210 armi tra pistole, fucili e coltelli, più di 170 chilogrammi di sostanze stupefacenti e beni patrimoniali per un valore di oltre 21,6 milioni di euro, di cui 10 milioni, sequestrati, ai fini della confisca, dalla Sezione Anticrimine dei Carabinieri del ROS di Catania
Tra le operazioni antimafia di maggiore rilievo che hanno interessato l’anno appena concluso, vanno sicuramente evidenziate:
“Ultimo Atto”, che ha permesso di monitorare le evoluzioni delle dinamiche associative del clan Toscano-Tomasello-Mazzaglia di Biancavilla, articolazione territoriale della famiglia di cosa nostra etnea Santapaola-Ercolano, identificandone l’attuale reggente;
“Dazio”, che ha permesso di appurare l’esistenza di un gruppo criminale di giovani operante nel centro cittadino, guidato dal minore NIZZA Natale Domenico, figlio di NIZZA Andrea Luca, responsabile dell’omonimo gruppo, articolazione della famiglia Santapaola-Ercolano, di definire come gli stessi, agendo col metodo mafioso e avvalendosi della forza intimidatrice espressa dal predetto sodalizio, abbiano vessato il titolare e i dipendenti di un locale notturno, concretizzando una vera e propria estorsione;
“Leonidi”, nel corso della quale più volte sarebbe stato possibile apprezzare una netta distinzione tra l’azione della “vecchia mafia”, dei “grandi” (ovvero dei sodali più anziani e di risalente affiliazione), da un lato, e l’azione della “mafia giovane”, spregiudicata, irruente, avvezza alla esibizione di status symbol sui social e alla vita gaudente, dall’altro.
Nel complesso, l’attività investigativa, condotta e finalizzata grazie ad attività tecnica e ai serrati riscontri sul territorio, sarebbe riuscita a dimostrare il tentativo degli indagati di riorganizzare gli assetti dei gruppi dell’associazione mafiosa “Santapaola – Ercolano”, duramente colpita nel tempo dall’incessante azione repressiva della magistratura e delle forze di polizia.
Sempre in relazione al contrasto alla criminalità organizzata, nel corso dell’anno sono state ulteriormente chiarite le dinamiche criminali sottese al duplice omicidio del 8.8.2020 nel quartiere di Librino (Op. Centauri), i cui approfondimenti investigativi hanno portato all’arresto di due ulteriori soggetti organici al clan Cappello. Sono, ancora, stati arrestati 8 soggetti affiliati al clan dei Cursoti – Milanesi per detenzione di armi clandestine da guerra e comuni da sparo, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.
L’impegno dell’Arma, si è poi sviluppato anche attraverso le attività di prevenzione del condizionamento mafioso nell’economia legale.
Al riguardo, è stato avviato un monitoraggio preliminare degli investimenti e delle progettualità connessi ai finanziamenti che giungeranno nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – P.N.R.R., al fine di scongiurare qualsiasi tipo di infiltrazione.
Si evidenziano, nella circostanza le ulteriori operazioni messe a segno dall’Arma dei Carabinieri di Catania:
“Interporti”, nei confronti di quattro soggetti, per i reati di induzione indebita a dare o promettere utilità, peculato, corruzione per un atto contrario ai propri doveri d’ufficio e contraffazione e uso di pubblici sigilli.
Nel corso delle indagini, sarebbero emerse le interferenze illecite che un ex Deputato Regionale avrebbe esercitato sull’allora Amministratore Unico della “Società degli Interporti Siciliani S.p.a.”, a totale partecipazione pubblica, al fine di favorire una dipendente di quest’ultima azienda.
Tra le indebite ingerenze, attraverso l’intercessione di alcuni politici regionali, anche la revoca del licenziamento della donna che aveva falsamente attestato il possesso di una laurea.
“P.S.N.” (Piano Sanitario Nazionale), un provvedimento restrittivo nei confronti di 4 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, nonché di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.
Successivamente, in prosecuzione dell’operazione P.S.N. (Piano Sanitario Nazionale), è stato notificato un provvedimento cautelare interdittivo nei confronti di 8 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, poiché, ognuno per la propria parte, avrebbero condiviso e apportato un contributo penalmente rilevante a un articolato sistema di turbativa di selezioni pubbliche a base clientelare e familistica, in spregio ai principi del buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione, traendone anche un vantaggio per persone a loro molto vicine.
Condotte illecite che sarebbero caratterizzate dalla gravità, sistematicità e ampiezza delle manipolazioni che avrebbero accompagnato i “Progetti PSN” e il concorso per direttore amministrativo dell’OMCeO Catania.
Particolare attenzione è stata mostrata dall’Arma di Catania nei confronti delle amministrazioni Comunali, al fine di accertare eventuali ingerenze dalla criminalità organizzata in seno di essi, ottenendo nel particolare:
il 25.5.2023 con Delibera del Presidente della Repubblica, lo scioglimento del Consiglio Comunale del Comune di Castiglione di Sicilia, poiché veniva documentato dai Carabinieri di Catania “forme di ingerenza della criminalità organizzata tali da esporre l’amministrazione locale a pressanti condizionamenti compromettendone il buon andamento e l’imparzialità dell’attività” con l’affidamento della gestione dell’ente locale ad una commissione straordinaria prefettizia per mesi 18.
il 7.8.2023 con Delibera del Presidente della Repubblica, lo scioglimento del Consiglio Comunale del Comune di Palagonia poiché veniva documentato dai Carabinieri di Catania “forme di ingerenza della criminalità organizzata tali da esporre l’amministrazione locale a pressanti condizionamenti compromettendone il buon andamento e l’imparzialità dell’attività” con l’affidamento della gestione dell’ente locale ad una commissione straordinaria prefettizia per mesi 18.
La massima attenzione dell’Arma è stata inoltre posta al grave fenomeno della violenza di genere, riguardo al quale è stata registrata una rinnovata fiducia delle vittime a rivolgersi alle Stazioni Carabinieri. Nel corso dell’ultimo anno, i Carabinieri hanno infatti acquisito più di 750 denunce, consentendo ai militari di ottenere sempre maggiori risultati nello specifico settore, con oltre 70 arresti in flagranza, 714 denunce in stato di libertà e 351 misure cautelari eseguite su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Nella circostanza, purtroppo, dobbiamo ricordare tre episodi per i quali l’Arma è dovuta intervenire per i femminicidi di due donne uccise per mano di uno stesso uomo che in seguito si è tolto la vita nel comune di Riposto e di un’altraa Ramacca, per il quale vennero fermati due uomini, grazie anche agli immediati accertamenti svolti dal personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale Carabinieri di Catania.
In tale ambito, merita di essere evidenziata la collaborazione dell’Arma con l’Associazione Soroptimist International – Club di Catania, per la realizzazione di due stanze dedicate all’accoglienza di chi ha subito delle violenze di genere, rispettivamente presso le Stazioni Carabinieri di Catania Piazza Verga e di Mascali, luoghi in cui numerose donne hanno trovato il coraggio di dire basta alla violenza.
A corollario dei numerosi risultai operativi elencati, l’Arma di Catania rivolge un costante impegno al controllo della circolazione stradale, al fine di tutelare l’incolumità e sicurezza degli utenti, contenere l’incidentalità e disciplinare gli automobilisti più irresponsabili. Sono state quindi elevate oltre 10.000 sanzioni amministrative, per un ammontare complessivo di più di 5 milioni di euro, in particolare per la mancata copertura assicurativa, l’uso del telefono durante la guida e il mancato uso del casco e delle cinture di sicurezza.
In relazione ai controlli circa l’occupazione del suolo pubblico, giova menzionare quelli relativi ai numerosi “Food truck” presenti in città, i cosìddetti “Paninari”, che notte, giorno e anche quando chiusi, occupano oramai stabilmente diversi stalli per la sosta delle auto, sottraendoli alla cittadinanza.
Nelle varie occasioni, alcuni venditori ambulanti sono stati sanzionati per “Trasformazione dell’attività da itinerante a fissa” poiché si erano posizionati h.24 sul suolo pubblico, in palese violazione dell’autorizzazione comunale e per “occupazione di suolo stradale”, in quanto è stata riscontrata la presenza di tavolini e sedie nelle piazzole antistanti ai camioncini, senza le previste autorizzazioni.
Non solo contrasto ai reati ma anche vicinanza al cittadino, al fine di rendere più solido il vincolo che lega l’Istituzione alla popolazione che è chiamata a servire.
In più occasioni il Nucleo Radiomobile di Catania, con le proprie “gazzelle” e i motociclisti, ha garantito la scorta di mezzi sanitari per il trasferimento di organi umani dall’ospedale ove erano stati appena espiantati ai vari mezzi di trasporto, aerei o su gomma, che hanno avuto il delicato compito di giungere, con estrema celerità, all’ospedale ove il paziente ricevente era in attesa del trapianto.
Oppure quando i militari del Nucleo Radiomobile a giugno, saliti sul tetto del complesso fieristico “le Ciminiere” di Catania, sono riusciti ad entrare in empatia con un uomo che, visibilmente disperato, minacciava il suicidio, instaurando con lui un dialogo e guadagnandone la fiducia.
I Carabinieri, in quell’occasione, attraverso una complessa attività di negoziazione ascoltavano le ragioni del suo comportamento, guadagnandone la fiducia ed inducendolo a desistere dal compiere l’insano gesto.
Inoltre, sono state organizzate una serie di iniziative volte al rafforzamento ed alla diffusione della “Cultura della Legalità”, soprattutto tra i più giovani. Un investimento per il futuro realizzato attraverso numerose attività didattiche e incontri con gli studenti delle scuole della provincia di ogni ordine e grado, durante i quali i Carabinieri sono saliti in cattedra per fornire consigli e illustrare i peculiari aspetti della propria organizzazione.
Una corsia preferenziale è stata poi riservata alle iniziative a tutela dei cittadini più vulnerabili.
In tal senso, l’Arma di Catania ha promosso una serie di incontri che si sono tenuti – e continueranno a tenersi – presso le parrocchie, i centri di aggregazione e nelle RSA della provincia etnea, per sensibilizzare i partecipanti sui pericoli connessi alle truffe ai danni delle persone anziane. In particolare, i Carabinieri hanno evidenziato la necessità di tenere sempre alta la guardia attraverso l’osservanza di alcuni semplici ma efficaci consigli, che sono stati compendiati in un vademecum, diffuso capillarmente anche mediante gli organi di stampa.