Sfuma la promozione a presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, del catanese Manlio Messina, attuale vice di Tommaso Foti, dopo la nomina a ministro per gli Affari europei e il Pnrr di quest’ultimo.
Dopo le dimissioni di Raffaele Fitto, da ieri vice presidente esecutivo della Commissione europea, la nomina a ministro di Foti sembrava potesse spalancare la strada al suo vice, il potente deputato catanese Manlio Messina.
Così non è stato, la Meloni gli ha preferito l’attuale viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, bolognese, è diventato famoso per una foto in camicia nera e svastica al braccio, scattata durante una festa privata.
La scelta della presente del Consiglio sembra sia stata dettata dalla volontà di avere un capogruppo dai toni aggressivi e dalle capacità mediatiche, che rispondesse direttamente a lei seguendone le indicazioni.
Caratteristiche che, evidentemente non sono state riconosciute a Messina.
Bignami, considerato un fedelissimo di Giorgia Meloni, si è fatto notare qualche mese fa per la polemica scoppiata per questa sua frase sui fondi da destinare agli alluvionati dell’Emilia Romagna:
“Sono pronti 6mila euro per ogni cittadino, ma se ci sono persone dirette o eterodirette dal Pd che vogliono continuare a fare di tutto ciò un’arma di lotta politica glielo diciamo con franchezza: siamo pronti anche a non darglieli”.
Difficile però non pensare che sulla bocciatura di Messina, considerato il capo di quella che ormai è definita la ‘corrente turistica’ di FdI in Sicilia, non abbiano pesato gli sviluppi del cosiddetto ‘caso Auteri’.
Secondo il racconto di alcuni giornali, proprio su questo si sarebbe consumato uno scontro acceso tra Messina e il responsabile dell’organizzazione del partito meloniano, Giovanni Donzelli, nel corso del quale Messina sarebbe arrivato a minacciare le dimissioni.
L’inchiesta sui contributi elargiti dalla Regione ad associazioni e società, condotta dalla trasmissione televisiva Piazzapulita, in onda su La7, ha infatti in qualche modo coinvolto Messina, che è stato assessore regionale al Turismo nella scorsa legislatura, e al quale il deputato regionale Carlo Auteri è considerato particolarmente vicino.
Messina potrebbe essere la prima vittima politica del caso Auteri.
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