È scomparso oggi all’età di 90 anni Enzo Trantino, uno degli esponenti storici del partito storico di destra Movimento Sociale Italiano.
La notizia della sua morte ha scosso il mondo politico e sociale, in particolare le frange della destra italiana, dove Trantino era un punto di riferimento da decenni.
Trantino iniziò la sua carriera politica fin da giovane, divenendo in breve tempo uno dei membri più in vista del partito.
Nel corso della sua lunga carriera, Trantino ricoprì numerosi incarichi all’interno del partito e nelle istituzioni: Sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri dal 13 maggio 1994 al 17 gennaio 1995, sotto il governo di Silvio Berlusconi, e deputato della Repubblica Italiana dal 25 maggio 1972 al 27 aprile 2006.
La sua eredità, politica e umana, è stata raccolta dal figlio Enrico, eletto nel 2023 sindaco di Catania con una coalizione di centrodestra.
Dopo la fine del MSI e la sua trasformazione in Alleanza Nazionale, Trantino mantenne il suo impegno politico, pur riducendo la sua visibilità mediatica.
Negli ultimi anni, si dedicò principalmente alla scrittura e alla pubblicazione di saggi incentrati sulla storia del fascismo e delle sue evoluzioni nel contesto italiano ed europeo.
La morte di Enzo Trantino è stata accolta con commozione dalla comunità di destra, che ha sottolineato il suo ruolo fondamentale nella storia del partito in Italia.
Diverse figure politiche, tra cui esponenti di Fratelli d’Italia e della Lega, hanno espresso il loro cordoglio, ricordando il suo impegno e la sua dedizione per la causa della destra italiana.
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