Carlo Calenda, leader di Azione, in Sicilia per un giro di iniziative, ieri a Catania ha attaccato l’autonomia regionale della Sicilia, auspicandone la cancellazione.
Per l’ex ministro l’autonomia, prevista nello Statuto speciale è stato un “esperimento fallimentare”.
L’autonomia siciliana è prevista nello Statuto, approvato con la legge costituzionale n. 2 del 16 febbraio 1948, a norma dell’articolo 116 della Costituzione italiana, che costituisce la Sicilia come “Regione autonoma, fornita di personalità giuridica, entro l’unità politica dello Stato Italiano, sulla base dei principi democratici che ispirano la vita della Nazione. La città di Palermo è il capoluogo della Regione prevede di un’ampia autonomia legislativa, amministrativa e fiscale”.
Per Calenda, che attacca duramente l’Ars, è tempo di superare lo Statuto.
“La Regione è diventata di fatto un posto che non legifera neanche più, ed è il Consiglio o Parlamento regionale più pagato che si riunisce di meno.
E i siciliani sono ostaggio della Regione, quindi i soldi vanno dati ai Comuni e le attività fondamentali che afferiscono a sanità, strade e acqua, vanno tolte alla Regione e date allo Stato con i poteri sostitutivi, altrimenti questa regione non si riprenderà mai”.
Il leader di Azione prende esempio da quello che considera il fallimento siciliano, per evidenziare i rischi dell’Autonomia differenziata, legge bandiera della Lega, che la maggioranza intende portare avanti.
“Io penso che la Sicilia sia l’esempio di cosa può fare un’autonomia mal fatta con una classe dirigente che vuole soltanto mantenere il proprio consenso che ha sui cittadini.
La situazione della Sicilia è drammatica sotto ogni punto di vista. Ricordo che una delle poche Regioni che si tiene il 70% dell’Irpef e tutta l’Ires e, nonostante questo, non riesce a far accadere alcunché.
Questa cosa va terminata perché non è che se una persona nasce in Sicilia è figlia di un Dio minore, per cui non deve avere dei servizi decorosi.
La Sicilia oggi spende pro capite quanto la Lombardia per la sanità, ma a voi sembra che i servizi siano a livelli della Lombardia?
E allora forse è arrivato il momento di prendere atto che questo esperimento ha fallito”.
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