Per l’imprenditore calatino Luigi Crispino, presidente di Aerolinee Siciliane, e già fondatore di Air Sicilia, sarebbe la soluzione al problema del costo eccessivo dei biglietti aerei per la Sicilia.
L’esperto di trasporto aereo Francesco La Fauci e il Codacons avevano lanciato l’ipotesi qualche giorno fa.
“Il nostro capitale e le nostre competenze sono a disposizione.
Intendiamo investire nella nuova iniziativa senza indugio.
Il punto non è farsi concorrenza tra iniziativa siciliane, ma risolvere la questione del caro biglietti e avviare uno sviluppo che irrobustisca la solidarietà tra i siciliani”.
Così il presidente di Aerolinee Siciliane Luigi Crispino, che dichiara la sua disponibilità a contribuire alla realizzazione del progetto di una nuova compagnia aerea siciliana.
Dell’iniziativa avevano parlato nei giorni scorsi, l’esperto di trasporto aereo Francesco La Fauci e il Codacons, come soluzione all’impennata dei costi collegamenti aerei con la Sicilia, di cui si è parlato a ridosso delle vacanze di Natale.
Sulla questione aveva anche preso una netta posizione il presidente della Regione Schifani.
Luigi Crispino era stato il fondatore di Air Sicilia, la prima compagnia aerea siciliana che, negli anni novanta si oppose al monopolio dell’Alitalia per dare impulso al trasporto aereo in Sicilia.
L’esperienza durò sette anni e si concluse a ausa di problemi finanziari.
In merito alla prospettiva di una nuova compagnia, Crispino afferma:
“A noi la soddisfazione di sapere che tre anni fa abbiamo indicato la strada vincente per risolvere la questione del trasporto aereo siciliano.
Oggi La Fauci e il Codacons sembra che vogliano seguire la medesima strada.
La nostra società esiste ed è pronta a collaborare, sia investendo nella nuova iniziativa che mettendo a disposizione quel che è stato già fatto”.
Per Crispino è importante che la Regione Siciliana interrompa il flusso, poco controllabile, di contributi richiesti da molte compagnie per assicurare tratte specifiche e la loro attività ordinaria, che desertificano la concorrenza.
L’imprenditore calatino ritiene infatti che nessuna compagnia andrà mai in una destinazione dove ci sia un altro concorrente che riceve contributi.
Sarebbe infatti concorrenza sleale, con il paradosso, secondo Crispino, di produrre un aumento dei costi e quindi dei prezzi dei biglietti aerei o all’interruzione dei collegamenti.