Quindici lavoratori saranno impegnati nella riqualificazione della strada di accesso e nella manutenzione straordinaria dell’area di pertinenza.
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Il finanziamento. Si occuperanno della riqualificazione della stradina di accesso alla chiesa rupestre del Crocifisso e della manutenzione straordinaria dell’area di pertinenza i quindici lavoratori disoccupati che per 57 giorni saranno impegnati in un cantiere di lavoro finanziato alla parrocchia Santa Maria la Cava e Sant’Alfio di Lentini dal Dipartimento regionale del lavoro, che con un decreto ha stanziato per l’intervento 88.616,58 euro. Il progetto del cantiere di lavoro è stato predisposto e presentato dal Comune di Carlentini, sul cui territorio ricade la chiesa rupestre del Crocifisso. Ovviamente soddisfatti per il finanziamento ottenuto sia il sindaco di Carlentini, Giuseppe Stefio, che don Maurizio Pizzo, parroco della Chiesa Madre di Lentini sotto la cui giurisdizione ecclesiastica ricade il complesso cultuale, il quale sottolinea l’importanza di «sottrarre al degrado pezzi e percorsi memorabili di storia». Don Pizzo ringrazia «chi si è interessato per la realizzazione del progetto e chi ha sollecitato enti e uffici preposti».
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Il complesso rupestre. Complesso rupestre tra i più importanti della Sicilia bizantina, la chiesa del Crocifisso conserva al suo interno un vastissimo ciclo di affreschi in parte già restaurati grazie al Fai e alle contribuzioni di cittadini e associazioni del territorio riuniti nel comitato “Leontinoi nel Cuore”. «Contento di essere stato utile – dice Enzo Pupillo – ma il merito principale è di padre Maurizio Pizzo e dei tecnici che hanno predisposto un progetto provvisto dei requisiti necessari». «Le risorse – puntualizza in una nota l’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo – arrivano dal precedente parlamento grazie alla legge regionale 3 del 2016, di cui sono stato relatore, e a un mio ordine del giorno dell’8 febbraio 2017. Da anni non venivano più finanziati cantieri di lavoro per enti di culto e fu proprio un mio emendamento al Programma operativo complementare 2014-2020 che consentì di reintrodurli».
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