A causa della carenza di medici, l’Asp di Siracusa era stata costretta a chiudere il punto nascita dell’Ospedale di Avola.
La chiusura è però durata solo poche ore, con la stessa Asp che è riuscita in così breve tempo a trovare la soluzione, con un piano di sostituzioni che ha permesso di contenere il problema.
Il documento dell’Asp evidenziava come il reparto Pediatria di Avola potesse contare sulla presenza di due soli dirigenti medici, e pertanto disponeva la sospensione temporanea dell’attività ostetrica differendo l’attività di assistenza al parto presso i presidi ospedalieri di Lentini e Siracusa.
Con una successiva nota, la stessa Asp, ha riattivato il servizio, dopo che “la rimodulazione dei turni di Pediatria proposti dal direttore del Dipartimento Materno Infantile, Bucolo“, ha permesso al direttore sanitario dell’Asp Madonia di trovare una soluzione alla carenza di medici che aveva reso necessario il precedente provvedimento di chiusura momentanea.
Nonostante il lieto fine, la vicenda testimonia della grave crisi della sanità, in particolare quella ospedaliera, nella provincia di Siracusa, dovuta alla carenza di personale.
Oltre quello di Avola, gravi disagi sono stati denunciati anche negli altri ospedali della provincia, in particolare in quello di Lentini.
I Pronto Soccorso e le strutture ospedaliere della provincia sono sempre più in affanno e rischiano la paralisi, mentre cresce l’allarme per la possibile chiusura di reparti per la carenza di medici e personale sanitario.
All’inizio dell’estate, la Cgil di Siracusa aveva lanciato l’allarme.
“Larghe fasce della nostra comunità rinunciano finanche alle cure sanitarie per difficoltà socio-economiche, aumenta la migrazione sanitaria e la spesa privata dei cittadini e si allargano, come mai prima d’ora, le diseguaglianze tra persone e territori”.
È sempre più urgente un intervento dei governi Meloni e Schifani, che metta fine al costante degrado delle condizioni del sistema sanitario.
Le leggi di stabilità nazionale e regionale per il 2024 non contengono significativi provvedimenti in difesa del diritto alla salute, mai nei fatti messo così in discussione.
La finanziaria regionale, invece prevede circa 40 milioni di contributi a pioggia destinati ai territori dei collegi elettorali.
Questione di priorità.