Il consigliere Triberio invita il sindaco Di Mare a chiudere, in via preventiva, anche le scuole dell’infanzia fino a giorno 16 e stigmatizza la modalità di distribuzione delle mascherine. “Ad Augusta, ad oggi, non vi è una necessità di disporre tali misure” risponde il primo cittadino sottolineando che il ritiro dei presidi di protezione avverrà in sicurezza.
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Il consigliere Giancarlo Triberio, capogruppo di “Nuovo patto per Augusta” invita il sindaco, Giuseppe Di Mare a disporre la chiusura anche delle scuole dell’infanzia, stigmatizzando la distribuzione delle mascherine non domiciliare. “A tutt’oggi (prima che venga completata la campagna di vaccinazione), l’unica arma in nostro possesso per arginare la diffusione del virus è evitare gli assembramenti, per evitare assembramenti si chiudono le scuole (non tutte però), ma, in piena zona arancione, si invita, creando così rischio di assembramenti, ad andare a ritirare le mascherine” dichiara Triberio sottolineando che: “il Covid si è preso il suo triste vantaggio, in Sicilia, la percentuale dei contagi ha registrato una pericolosa impennata, facendoci diventare zona arancione con le conseguenti restrizioni nei movimenti, mentre, contemporaneamente, la nostra amministrazione comunale ci invita ad uscire di casa per andare a ritirare mascherine creando così un potenziale danno che supererebbe il beneficio che si vorrebbe offrire.
“Decidere i “colori” e le restrizioni da imporre per il Governo è una grande responsabilità che deve tener conto dei diversi interessi economici e di tutela della salute che spesso si contrappongono, costringendo ad una serie di compromessi che molte volte hanno come risultato, volendo accontentare tutti, quello di non essere pienamente efficaci diventando anche incomprensibili. E qui che dovrebbero entrare in gioco le autorità locali, il sindaco può, come già fatto in altri comuni e come da me ufficialmente chiesto, decidere responsabilmente in merito alla sicurezza dei suoi cittadini e chiudere precauzionalmente anche le scuole dell’infanzia fino al 16 gennaio coerentemente a quanto già deciso per gli altri ordini scolastici. Evitare qualsiasi tipo di assembramento, in quanto possibile focolaio di contagio, non solo nelle scuole, è compito dell’amministrazione comunale che, però, sembra pericolosamente sottovalutarne il rischio, tanto da stabilire dei luoghi di ritrovo per la distribuzione delle mascherine, senza alcun ordine o elenco predisposto, invitando, per il ritiro, i cittadini ad uscire in un momento particolare, rischioso e di difficoltà per tutta la comunità durante il quale, al contrario, si dovrebbe impedire e limitare gli spostamenti per evitare inutili e pericolose occasioni di stazionamento e di raggruppamento. Farsi apprezzare mostrandosi sempre benevoli e accondiscendenti – conclude Triberio – è un modo tanto semplicistico quanto, a lungo termine, pericoloso per il bene comune, che, invece, in un momento delicato come questo che stiamo vivendo, necessiterebbe, di un referente autorevole, in grado di prendersi responsabilità e di assumersi, all’occorrenza, i rischi di decisioni, anche non piacevoli, ma assolutamente necessarie.
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Il sindaco Giuseppe Di Mare a tale suggerimento così risponde: le chiusure le stabiliscono i Comuni in accordo con le Asp e il Dasoe. Ad Augusta, ad oggi, non vi è una necessità di disporre tali misure, così come non è stato necessario in tanti comuni della provincia e della Sicilia. Nel momento in cui, speriamo mai, si renderanno opportune noi provvederemo. Invitiamo il consigliere Triberio nei punti di distribuzione delle mascherine dove si renderà conto che non ci saranno assembramenti. Rispediamo al mittente ogni pubblicistica evidenza. Mi sarebbe piaciuto, vedere il consigliere Triberio richiamare i suoi deputati nazionali dato che il Governo di cui fanno parte sta escludendo il porto di Augusta dal recovery fiund”.