Si torna a parlare della vicenda della Tromba del Giovedì Santo negata. A distanza di un mese dalla data dell’evento “cancellato”, che aveva in un primo momento, nonostante il lockdown, ottenuto il benestare del Comune, trattandosi di un rito religioso senza assembramenti, il governatore della confraternita di San Giuseppe, Concetto Lombardo fa sapere di non avere ottenuto finora chiarimenti. “Confraternite ingiustamente chiamate in causa. Ci si aspettava che l’autore dell’esposto si facesse avanti”.
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“La Confraternita di San Giuseppe, ancora a proposito della nota vicenda della Tromba del Giovedì Santo, intende informare la città, che è trascorso un mese da quella notte e nonostante le reiterate richieste di chiarimenti, ad oggi, abbiamo ricevuto solo vaghe risposte”. A parlare è il governatore della Confraternita, Concetto Lombardo il quale si domanda come mai: ” il sindaco non abbia ancora risposto ad una richiesta formale di rilascio della copia del famoso esposto. Eppure il nostro sindaco ha più volte ribadito, causando ulteriori malumori, che la causa che ha determinato il venir meno della tradizione è da ricercarsi nel “clima di divisione esistente fra le varie organizzazioni religiose della nostra città che, ancora una volta, ha creato un enorme disagio per la cittadinanza”.
Questa dichiarazione, preceduta tra l’altro dal fatto che l’esposto sarebbe stato trasmesso a tutte le istituzioni…”manca solo il papa”, ha fatto scatenare un clima di odiosità nei confronti delle confraternite che già in passato sono state oggetto di attacchi sconsiderati proprio a causa di talune prese di posizione da parte di certe aggregazioni politiche. Per tale motivo, come sottolinea Concetto Lombardo – tutte le confraternite non solo si sono dissociate ma hanno chiesto all’unisono di conoscere il nominativo del firmatario dell’esposto. Una posizione chiara che richiede altrettanta chiarezza. “A chi dava fastidio la tradizione della tromba? Qui non si tratta affatto di fare polemica, come qualcuno sbrigativamente vorrebbe chiudere la vicenda, qui si tratta di svelare una volta per tutte chi sono coloro che operano all’oscuro turbando il clima e la serenità della città. Perché nascondersi ? Perché “coprire” chi ha voluto offendere il sentire di tutta la comunità” ?
Nei giorni scorsi, fa sapere Concetto Lombardo, anche la Federazione nazionale delle tradizioni popolari ha espresso il rammarico per le vicende che hanno turbato una delle più sentite espressioni della Settimana Santa di Augusta. Federazione che ha insistito sulla necessità di fare chiarezza perché simili situazioni non si ripetano: “quindi il famoso esposto (non una denuncia) è pervenuto a tutte le autorità anche al sindaco – evidenzia il governatore della confraternita di San Giuseppe, Concetto Lombardo – che, comunque, per rilasciare le sue dichiarazioni è a perfetta conoscenza del contenuto del documento; perché il sindaco tarda a rilasciare – a chi ha legittimo interesse – copia dell’esposto?
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Senza entrare nuovamente sulla dinamiche che hanno determinato il ritiro del nulla osta, esprimiamo gratitudine al commissariato di Polizia di Stato per aver chiarito la posizione della Questura che non aveva nulla in contrario al regolare svolgimento della tradizione. Anzi, in maniera inequivocabile il commissario ha dichiarato che l’esposto non ha influito perché non c’erano gli estremi per la sospensione della tradizione. A questo punto ci si chiede “cosa ha determinato il venir meno della garanzia di tutela da parte del Comune di Augusta e del comando di Polizia municipale? Cosa è successo ? Questa domanda è legittima perché contrariamente a quanto dichiarato dal commissario, il sindaco ha riferito che “Purtroppo nei giorni scorsi è pervenuta a tutte le Autorità coinvolte una denuncia che ha modificato lo stato delle cose. Di fronte a questa presa di posizione, le Autorità hanno ritenuto che non fosse possibile lo svolgimento delle due attività e il Comandante della Polizia Municipale non ha concesso il nulla osta, perché ciò non era nelle sue competenze”.
Dopo il chiarimento delle Confraternite che ingiustamente erano state chiamate in causa, ci si aspettava che il solerte cittadino o chi comunque ha orchestrato questa farsa, sarebbe uscito allo scoperto per chiarire le sue ragioni. Sia ben chiaro: nessuno pensi che la storia finisca qui. Nell’interesse della confraternita e della città andremo fino in fondo, fino alla completa verità. Non crediamo – conclude Concetto Lombardo – che la causa di questa deplorevole vicenda sia il clima di divisione fra le varie organizzazioni religiose, ma piuttosto il piano diabolico di chi ha interesse a screditare tali organizzazioni, attività praticata da taluni ormai da tempo che trova terreno fertile in molti che esprimono giudizi senza avere vera conoscenza dei fatti”.