I segretari generali territoriali di Femca e Filctem, Carmelo Pittò e Fiorenzo Amato, intervengono per chiarire, come il sindacato unitario dei Chimici sta seguendo la partita che riguarda la crisi Sasol e i nuovi sacrifici economici richiesti dai vertici aziendali ai lavoratori. Per i sindacalisti un’azione unilaterale rischia di creare confusione tra il personale.
[/]
“Nessuna azione unilaterale che rischia soltanto di creare confusione tra i lavoratori. Nei prossimi giorni, dopo il coordinamento nazionale delle segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, conosceremo il percorso unitario da seguire per risolvere la vicenda Sasol”. Lo dichiarano i segretari generali territoriali di Femca e Filctem, Carmelo Pittò e Fiorenzo Amato, per chiarire, definitivamente, come il sindacato unitario dei Chimici sta seguendo la partita che riguarda la crisi Sasol e i nuovi sacrifici economici richiesti dai vertici aziendali ai lavoratori. “Non è sicuramente una vertenza facile –sottolineano Pittò e Amato – Investimenti nel polo industriale americano che non stanno producendo profitti e l’emergenza Covid hanno acuito la crisi aziendale. Unilateralmente, la Sasol, ha deciso di non erogare il premio di produzione relativo al 2019, frutto dei lavoratori e, per questo, retribuzione acquisita. Il sindacato unitario – continuano i due segretari generali – ha espresso il proprio dissenso contro questa decisione aziendale e abbiamo alzato il livello dell’attenzione aggiornando, con una serie di assemblee, i lavoratori”.
[/]
Il 4 novembre scorso, dopo l’incontro tra Filctem, Femca e Uiltec nazionali con i vertici di Sasol, è stato deciso di convocare un coordinamento unitario per stabilire le azioni necessarie ad affrontare quanto sta accadendo. “Fino ad allora, – dicono Pittò e Amato rivolgendosi ai lavoratori dello stabilimento del polo industriale siracusano – qualsiasi ipotesi di proteste o manifestazioni è assolutamente impropria e fuori luogo. In questa fase così delicata qualsiasi azione scoordinata rischia di creare soltanto confusione e non essere produttiva per risolvere il problema”.
L’ultimo passaggio, Carmelo Pittò e Fiorenzo Amato, lo dedicano alla politica degli appalti riferita a Versalis. “Qualsiasi valutazione di singoli appare inappropriata – concludono i due segretari – La politica degli appalti non è di pertinenza esclusiva del nostro settore. È qualcosa di complesso e articolato che riguarda i metalmeccanici, gli edili, i servizi, i trasporti. Non può essere sminuita per dichiarazioni estemporanee. La politica degli appalti deve essere, inoltre, concertata con la componente datoriale (Confindustria) e con le istituzioni preposte ad una corretta vigilanza dello strumento”.