“Viaggiando per immagini” è il tema della seconda tavola rotonda per studenti e soci Unitre, Università delle Tre Età.
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Inizia con la seconda tavola rotonda del concorso per studenti il calendario 2020 delle attività della sede locale dell’Università delle Tre Età presieduta da Giuseppe Caramagno. Grazie alla collaborazione con i due dirigenti scolastici Renato Santoro per il Liceo “Megara” e Maria Concetta Castorina per il II Istituto superiore “Arangio Ruiz” e al partenariato con la Sonatrach Raffineria Italiana, l’Unitre ha organizzato e svolto nei giorni scorsi nel’aula magna del “Ruiz” la conversazione in programma dal titolo “Viaggiando per immagini” arricchita da una mini mostra di foto realizzate dall’associazione Augusta Photo Freelance.
L’incontro si è svolto alla presenza di numerosi docenti di entrambe le scuole, degli studenti partecipanti e dei soci unitrini. Dopo i saluti del presidente Unitre e della responsabile del progetto Anna Lucia Daniele, l’esperto moderatore Salvatore Cannavà ha presentato dei due relatori: Romolo Maddaleni e Felice Cucinotta, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione Augusta Photo Freelance. L’incontro è stato impreziosito dall’intervento del critico fotografico e storico della fotografia Pippo Pappalardo. Romolo Maddaleni, delegato Fiaf (Federazione italiana associazioni fotografiche) per la provincia di Siracusa vanta a suo carico numerosi riconoscimenti quali onorificenza Fiaf di benemerito della fotografia italiana, onorificenza di cavaliere al merito della Repubblica italiana e stella al merito del Lavoro con decreto del presidente della Repubblica; inoltre è console provinciale di Siracusa della Federazione nazionale Maestri del Lavoro d’Italia.
Maddaleni ha sapientemente accompagnato i presenti in un viaggio dentro l’animo umano scrutando gli occhi. Con una relazione densa di pathos, ha mostrato e illustrato una serie di suoi scatti che rappresentavano lo sguardo di migranti, di bambini, di donne in diverse occasioni. Immagini così intense che hanno suscitato forti emozioni in tutti i presenti e tramite le quali Maddaleni ha voluto esprimere un concetto chiaro: L’obiettivo del fotografo si rivela una trama di sguardi tutta da decifrare e pur essendo difficile catturare il pensiero dietro quegli occhi e il sentimento oltre quegli sguardi, egli vede: occhi che tacitamente dicono “eccoci qua, noi ci siamo”; occhi che ci incontrano e, incontrando i nostri occhi, con fretta e timore, intendono, capiscono, comprendono; occhi che si mostrano, timidamente, pudicamente, a volte rassegnati, a volte disperati; occhi offuscati dalla sorpresa, dalla scoperta di nuove realtà, di nuove esperienze; occhi turbati da una percezione di sfiducia, di preoccupazione. Quando il fotografo, da solo, nella sua camera, rivedrà quei volti e quegli sguardi si accorgerà che su quei visi che ha fotografato è rimasta la traccia della “sua” umanità. In quel momento il fotografo si accorge di avere fotografato sé stesso.
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Il secondo relatore Felice Cucinotta, amante dei viaggi, si interessa principalmente di street-photography avendo viaggiato in lungo e in largo per l’Europa: dalla Russia alla Spagna passando tra le altre per Romania, Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca. Inoltre lavora anche in ambito teatrale e musicale come fotografo di scena. A dispetto del titolo della sua relazione “Diario di un viaggiatore distratto”, deciso in fretta e furia nel momento in cui gli è stata proposta la partecipazione a questo incontro, “il lavoro di reportage non lascia spazio alla distrazione, pena il tornare a casa con un bottino povero di emozioni” – dichiara Cucinotta. Ha poi raccontato diversi aneddoti e ricordi legati ad ogni singola fotografia che ha proiettato in aula e che ha condotto con l’immaginazione gli spettatori attenti in tutti i posti da lui fotografati dalla Sicilia alla Francia, da Londra a Bucarest, dal fiume Moldava a Berlino, e poi New York e tanto altro.
Dopo le relazioni dei due fotografi è stata la volta dell’atteso intervento dell’avvocato catanese Pippo Pappalardo, il quale ha esordito dicendo che non ha mai viaggiato, nel senso che non è mai “uscito dall’Italia” ma, “per capire il mondo bisogna conoscere casa propria e viceversa occorre girare il mondo per conoscere meglio casa propria”. “Il viaggio è una metafora” continua il critico fotografico, e cita Ulisse che viaggiava contro la sua volontà e voleva tornare a casa e Dante che, invece, è un viaggiatore motivato che vuole capire com’è fatto il mondo. “Attraverso la fotografia passano delle idee che sono importanti non solo per la fotografia, ma per la vita”. Infine, la fotografia, autentica bugia, provoca un’emozione che diventa impressione, si trasforma in espressione e poi in rappresentazione.
“Serata davvero ricca di spunti di riflessione – commenta Anna Lucia Daniele – che ha portato le persone presenti ad ammirare le straordinarie foto che facevano bella mostra di sé sui cavalletti allestiti dai due fotografi dell’associazione Apf e a riempire di complimenti i tre professionisti. Particolarmente soddisfatta per la partecipazione attenta e interessata degli studenti, ricordo il prossimo appuntamento giovedì 13 febbraio con la terza tavola rotonda.”