Il presidente di Unionports, Davide Fazio: “Il porto di Augusta deve rimanere pubblico ed al servizio della imprenditoria locale”.
Dura presa di posizione del presidente di Unionports, contro il progetto di finanza di affidamento della concessione dei lavori e della gestione dei servizi di interesse generale nei porti di Augusta e Catania, che l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, intende attuare con l’affidamento ad una associazione temporanea di impresa che ha come capofila una società palermitana.
“All’associazione di imprese individuata, a fine procedimento di gara, potrebbe andare la gestione del porto di Augusta nella maggior parte dei servizi per i prossimi 25 anni, tagliando così fuori l’imprenditoria locale e il territorio.
Imprenditoria che comprende decine di imprese che hanno fatto la storia del porto di Augusta già a partire dai primi del novecento.”
Così Davide Fazio, che accusa anche l’amministrazione comunale.
“Ci stupisce che in questo progetto sia in qualche modo coinvolta l’amministrazione comunale di Augusta per la quale avevamo nel 2020 caldeggiato l’istituzione di un assessorato al Porto.
Carica che è stata affidata ad una imprenditrice del settore, che oggi assume anche la carica di
vicesindaco, oltre che assessore all’Urbanistica.”
Uniports, nella campagna elettorale di tre anni fa, aveva sostenuto Di Mare nella corsa che lo avrebbe portato alla carica di sindaco di Augusta.
“Non abbiamo timore a dire che siamo fortemente delusi della attività della amministrazione che sta consegnando, appoggiando l’ipotesi di consegnare il porto di Augusta ai palermitani.
Un fatto che ci ricorda il caso del tentato scippo del porto di Augusta nel dicembre del 1960.
Non vorremmo che la storia si ripetesse .”
Fazio chiede all’amministrazione comunale e all’Adsp, di rivedere il percorso già avviato “che potrebbe portare a danni irreparabili”.
“Precisiamo che in economia siamo dei liberisti per cui crediamo nella iniziativa privata e nel libero mercato.
Ma non si può parlare di libero mercato quando una autorità pubblica cede il proprio ruolo, o parte di esso, a gruppi monopolistici di privati.
Anche in contrasto con specifiche direttive dell’Autorità per la Concorrenza, l’ANAC”.
Il presidente di Unionports conclude con l’annuncio di iniziative di protesta e di contrasto all’iniziativa dell’Adsp.
“Pur di rischiare l’accusa di provincialismo ci teniamo a difendere il nostro territorio e gli interessi delle nostre popolazioni, verso cui abbiamo una responsabilità sociale derivante da etica e dalle leggi.
Ci rivolgeremo anche alla deputazione nazionale che dovrà verificare la congruità delle operazioni in atto relativamente anche alla compatibilità fra codice della navigazione e il nuovo codice degli appalti.
Non escludiamo anche il ricorso al giudice amministrativo.”