Una Luce per Augusta: Flash mob nella notte del Giovedì Santo. Dalle 21 di stasera lumino acceso su balconi e finestre. Lo ha promosso la Società augustana di Storia patria, presieduta da Giuseppe Carrabino. Un lumino condiviso da laici e credenti. Stanotte gli augustani potranno udire inoltre il suono della tromba e del tamburo: la struggente melodia che rammenta il dolore di una madre alla ricerca del figlio.
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Stasera Flash Mob dal titolo: “Una luce per Augusta”. L’iniziativa è stata promossa dalla Società augustana di Storia patria. “Dalle 21 esporremmo un lumino acceso sui balconi e sui davanzali delle nostre finestre per far luce sulla città e su tutti i suoi abitanti – dice Giuseppe Carrabino, presidente della Società – un lumino condiviso da laici e credenti. Un lumino per onorare la tradizione e il ricordo dei nostri cari che vegliano dal cielo; un “segno” tangibile della nostra condivisione con quanti soffrono nella malattia, nella solitudine e nel lutto; un “segno” della nostra condivisione con quanti sono in prima linea: medici, operatori sanitari,volontari, forze dell’ordine, amministratori chiamati oggi più che mai a scelte difficili per la nostra sicurezza. Così, la tradizione della notte del Giovedì Santo, arricchita di nuovi significati e da una corale coesione sociale, vivrà nel ricordo delle nuove generazioni come la notte della solidarietà e condivisione. Tutta la città si faccia interprete di questo invito: accendiamo il lumino della memoria per far luce sulla nostra Augusta.
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Nei giorni scorsi la Società augustana di Storia Patria, con ad altre realtà civiche ed ecclesiali della città, ha firmato una richiesta per chiedere il rilascio delle necessarie autorizzazioni al fine di potersi compiere il secolare rito della notte del Giovedì Santo. Un rito che la pietà popolare vuole che rammenti il dolore di una donna che va alla ricerca del Figlio. Un rito che si compie con l’esecuzione di una triste melodia che prevede l’uso di una tromba e un tamburo. Si tratta di quella che gli antropologi classificano come la “cerca”, un rituale che assume diverse connotazioni in relazione ai luoghi dove rivive con modalità e forme frutto delle molteplici sensibilità culturali. Tra le motivazioni che hanno permesso il rilascio delle autorizzazioni, la certezza che il rituale che si compie la notte del Giovedì Santo ad Augusta è una tradizione che varca i confini del sacro divenendo un momento di grande aggregazione cittadina attorno ad un “segno” che è nel contempo ricordo di dolore e speranza. In questo segno della “cerca” in passato la pietà popolare immaginava di ascoltare il lamento della Vergine Addolorata che percorreva le strade di Augusta alla ricerca del figliolo. I lamenti della Vergine si potevano ascoltare nel quartiere del Calvario fino ai Forni, dove è ubicata la chiesa di San Francesco di Paola e dove è particolarmente venerata la Vergine Addolorata. Questo il motivo che suggeriva al nostro popolo di porre un lumino acceso sui davanzali delle finestre delle proprie case per illuminare il cammino della Madre di Gesù e aiutarla nella sua dolorosa ricerca.
“La notizia che la Tromba del Giovedì Santo percorrerà ugualmente le strade della nostra Augusta – aggiunge Carrabino – ha suscitato unanime approvazione sia in ambienti ecclesiali e ancor di più in ambito civico e giovanile in particolare. In poco meno di due giorni oltre quattromilaquattrocento like e poco meno di mille commenti. Il filo conduttore di tutti i commenti è il significato che la tradizione assumerà in questa surreale Settimana Santa. Abbiamo voluto così lanciare una proposta alla città nelle sue diverse componenti civili ed ecclesiali con un linguaggio di grande attualità, quale il flash mob per illuminare le nostre strade deserte e silenziose, simbolo dello smarrimento dell’umanità in un particolare momento triste della nostra storia.