Cerimonia di inaugurazione, stamattina, del murales in memoria di Emanuela Loi, giovane agente della Polizia di Stato, vittima, come il resto della scorta, della strage di via D’Amelio in cui perse la vita il giudice Borsellino.
Presentata da Michela Italia, docente e giornalista, si è svolta alla presenza di autorità civili e militari, della Giunta e del Consiglio comunale, del comando di Polizia locale, delle associazioni di volontariato, dei club service, degli istituti scolastici.
L’opera è stata realizzata dall’artista augustana Giusy Fazio in via Bruno Buozzi Corso Sicilia
“Emanuela Loi nata 1967 frequentò l’istituto magistrale per poi entrare nella Polizia di Stato.
Quando venne trasferita a Palermo, dopo una serie di incarichi complessi fu affidata alla scorta del giudice Paolo Borsellino e morì il 19 luglio del 1992 nell’attentato al magistrato” ha ricordato Michela Italia.
Il murales è stato realizzato nell’ambito del percorso inserito nel progetto di riqualificazione e di rigenerazione urbana “Le strade da seguire” a cura della fondazione Federico II, guidata dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
“Il progetto nasce – ha spiegato Calvagno – perché riteniamo che debba esserci una contrapposizione rispetto ad una certa cinematografia che esalta dei miti che noi non riteniamo assolutamente debbano essere ricordati.
Non credo esista una norma che possa spazzare un fenomeno come quello mafioso, ma che piuttosto ci debba essere un’educazione, una cultura da cominciare proprio dalle scuole per far comprendere ai ragazzi che la strada da seguire non è quella dello spaccio, della delinquenza, ma è quella dei loro genitori con le mani fatte del proprio lavoro non sporche di quel fenomeno mafioso che ha macchiato la nostra terra.
Messaggio che è ben lanciato anche con una raffigurazione simbolica come quella di oggi.
Esprimo gratitudine a tutte le forze di Polizia, ai Carabinieri a tutti coloro che quotidianamente rischiano la vita per la nostra salvaguardia.
Allora noi dobbiamo ripartire necessariamente dalle scuole e fare affidamento alle nuove generazioni affinché si possa contrastare la criminalità organizzata che rispetto agli anni 90’ è differente: prima c’erano gli anni di piombo, adesso la mafia si manifesta in maniera differente ed è anche dei colletti bianchi”.
Il questore di Siracusa, Roberto Pellicone si è congratulato con l’autrice del murales che ha definito molto significativo: “queste manifestazioni – ha detto – sono importanti da un lato per mantenere viva la memoria di chi è morto per mano della mafia, Emanuela Loi è stata la prima donna della Polizia di Stato a morire e dall’altro per far riflettere sul fatto che, la mafia è morte e sopraffazione.
Invito le scuole a far vedere agli alunni dei docufilm, come quelli realizzati sulle scorte, uno è stato dedicato ad Emanuela Loi” ha concluso il questore il quale, rivolgendosi ai ragazzi, ha evidenziato che nella vita è importante fare le scelte giuste.
“Proseguiamo l’opera di dare dei segnali in questo quartiere che è particolare anche in questo palazzo che viene da una storia di edilizia popolare.
Un richiamo importante per tutti e la gratitudine per chi ieri, oggi e domani indossa una divisa e garantisce sicurezza, tranquillità” ha dichiarato il sindaco Giuseppe Di Mare sottolineando che, il murales rappresenta un richiamo per quei valori, per gli uomini e le donne che lavorano per tutelare l’incolumità delle persone, nonché la disponibilità dei volontari e del vice questore Antonio Migliorisi, dirigente del commissariato di Polizia di Stato di Augusta.
Giusy Fazio ha commentato la sua opera dicendo che: “la mafia sono le macchie che compaiono sul murales come un cancro però al centro abbiamo quest’angelo che, con la sua determinazione, è andata ad affrontare qualunque rischio sacrificando la propria vita”.
Il silenzio è stato suonato dalla tromba del maestro Carmelo Vinci.
La benedizione è stata impartita da don Luigi Benemerito, cappellano della Marina militare.
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