Il relitto è stato rinvenuto ad una profondità di circa 120 metri e ad una distanza di 2,3 miglia dalla costa di Capo Campolato, nei pressi di Brucoli.
All’apparenza sembra pressoché intatto il relitto del rimorchiatore “Curzola”, ritrovato al largo delle coste di Brucoli, dove si erano perse le tracce al il 12 marzo del 1935.
A bordo del rimorchiatore, che era partito da Taranto due giorni prima, c’era l’equipaggio, composto da 18 uomini, 3 sottufficiali e 15 marinai, nessuno dei quali fu mai ritrovato.
A provocare il naufragio potrebbero essere state le avverse condizioni meteo o una collisione con una nave rimasta sconosciuta.
Il ritrovamento è avvenuto, in modo casuale, durante le operazioni condotte, in stretto contatto con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, dall’ispettore onorario per i beni subacquei di Siracusa, Fabio Portella, che era sulle tracce di un sommergibile della seconda guerra mondiale.
Il relitto, che porta ancora il nome in evidenza sulla poppa, è stato rinvenuto ad una profondità di circa 120 metri e ad una distanza di 2,3 miglia dalla costa, al traverso di Capo Campolato, nei pressi di Brucoli.
A causa dell’elevata profondità e delle difficili condizioni in cui operare, per la completa oscurità, la bassa temperatura e i problemi di decompressione, sarà improbabile riuscire a portare a galla parti del rimorchiatore.
Certamente si procederà ad una documentazione video e fotografica.
Per l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, ha espresso la sua soddisfazione per il ritrovamento.
“Il ritrovamento del rimorchiatore Curzola è per noi motivo di orgoglio e al tempo stesso di sorpresa. Desidero esprimere un plauso all’ispettore Portella e ai suoi collaboratori.
Un professionista del mare dalle elevate capacità tecniche che ha operato in condizioni estremamente complesse”.