Sarà celebrato sabato 11 gennaio il 332esimo anniversario del sisma del 1693, il violento terremoto che rase al suolo Augusta e gran parte della Sicilia orientale.
L’evento vuole costituire l’occasione per tenere alta l’attenzione sulla vulnerabilità del nostro territorio e sulle politiche di protezione civile attuate dall’Amministrazione comunale.
“Negli ultimi anni – riferisce il sindaco Giuseppe Di Mare – abbiamo acquisito al patrimonio comunale mezzi e strutture che sono stati testati in occasione degli eventi ad “alto rischio” promossi in occasione delle festività patronali, per l’Estate augustana o nel recente “capodanno”: due fuoristrada hilux: uno per l’antincendio ed uno per la logistica, un Pma “posto medico avanzato pneumatico”, una torre faro, tre pompe idrovore, un pulmino nove posti, una tenda pneumatica, una cucina da campo e una sala operativa.
Al patrimonio materiale non possiamo non ricordare la costante formazione del personale e la specifica attività del consulente Marco Arezzi che coordina la complessa macchina del servizio espletato dai volontari: donne e uomini che dedicano il loro tempo per gestire le emergenze”.
Il programma curato dall’assessorato Cultura, Tradizioni e Promozione del Territorio prevede momenti di conoscenza dell’evento con la presentazione di testi manoscritti, video commemorativi, oltre a momenti liturgici che si terranno in chiesa Madre a partire dalle 17.30.
Alle 18.30 seguirà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da don Alfio Scapellato, amministratore parrocchiale della chiesa Madre con l’intervento delle Autorità Civili e Militari. La liturgia sarà animata dalla Corale “Jubilaeum” della parrocchia San Francesco di Paola.
Alle 15 in concomitanza con l’ora del sisma, le campane della città suoneranno a distesa nel ricordo delle oltre duemila vittime.
Fare memoria di “quell’immane terremoto”, così come è stato definito dagli storici del tempo, è l’occasione per rammentare la nascita della nuova Augusta, una città risorta per la laboriosità del suo popolo con strade larghe e una nuova fisionomia urbanistica.
“Nel ricordare il terremoto del 1693 – dice l’assessore alla Cultura Giuseppe Carrabino – non possiamo fare riferimento all’opera di assistenza fornita dai cavalieri di Malta che avevano già installato in Augusta la “Ricetta”. Trattasi, come ebbe a dire lo storico professore Giovanni Satta, del primo intervento di “Protezione Civile” quale sistema organizzato e di soccorso alla popolazione.
Un disastro che nella sola Augusta contò ben duemila vittime su una popolazione di circa seimila abitanti”.
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