Terzo giorno di presidio, oggi nonostante la pioggia, contro l’abbattimento degli alberi da parte di Punta Izzo Possibile e Piano Terra, rispettivamente rappresentate da Gianmarco Catalano ed Andrea Tringali, sostenuti anche da Legambiente e Natura Sicula e da tutte le associazioni che fanno parte del coordinamento “Salvare Augusta”.
Le motivazioni che lo giustificherebbero da parte del settore comunale Progettazione non placano il malcontento degli ambientalisti piuttosto li indignano perché se è vero, come sostiene chi ha pensato le opere che si stanno eseguendo nel quartiere Borgata sud-est, che le grosse radici dei ficus che “straripano” dal terreno rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità, allora potremmo aspettarci di tutto, come per esempio il taglio di quelli secolari che insistono nella villa comunale.
Le associazioni non ci stanno e continueranno a presidiare piazza Mattarella, dove oggi hanno stazionato con gli ombrelli, anche se in poche decine, ma l’importante è esserci per impedire con la loro presenza che si continui a ferire la natura.
“Le spiegazioni da parte dell’ufficio comunale – dice Gianmarco Catalano portavoce del coordinato Punta Izzo Possibile – ci sembra il tentativo maldestro di giustificare post un intervento che, comunque, non è giustificabile.
Sono stati tagliati 7 ficus, se è vero quello che sostiene il responsabile del settore Progettazione, si sarebbe dovuto prevedere l’espianto degli alberi e il trapianto in un altro luogo.
Ciò non è avvenuto. Ieri l’impresa che sta eseguendo gli interventi diceva che si tratta piuttosto di un problema relativo ai sottoservizi, cioè le radici avrebbero toccato tubature nel sottosuolo, quindi – ribadisce Catalano – si sta cercando maldestramente di giustificare l’ingiustificabile; un atto indegno di un Paese civile. Se si guarda la piazza e la sua pavimentazione prima dell’intervento e allo stato attuale i dissesti causati dalle radici sono minimi, quasi invisibili.
E soprattutto ci spaventa tale giustificazione perché allora cosa dobbiamo aspettarci che vadano a sradicare e uccidere anche gli alberi dei giardini pubblici perché le radici creano un problema alla pavimentazione o anche il filare degli eucalipti che costeggia il cavalcavia.
Noi non ci fidiamo comunque delle parole, abbiamo chiesto ufficialmente accesso all’azione progettuale agronomica per verificare se questi problemi sono stati realmente affrontati e se sono state vagliate tutte le soluzioni tecniche possibili prima del taglio degli alberi che è stato già compiuto a danno dei 7 ficus”.
Gli ambientalisti si sono poi trasferiti in via Catania dove, sempre nell’ambito degli interventi di rigenerazione urbana che interesseranno prossimamente anche quella zona hanno effettuato la potatura dei carrubi.
“Gli operai che li hanno eseguiti ci hanno assicurato che si limiteranno a questo tipo di intervento e che al momento non sarebbe previsto il proseguimento del taglio degli alberi in piazza Mattarella” conclude Catalano, annunciando insieme ad Andrea Tringali che si continuerà ad oltranza fino a quando non si otterranno risposte certe.