Una trentina di poliziotti penitenziari, stamattina, hanno dato vita all’annunciato sit- in di protesta contro i turni massacranti e le continue vessazioni a cui denunciano di essere sottoposti da parte della direzione.
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“Sovraffollamento del carcere a fronte di una grave carenza di organico di circa 56 unità. Hanno sottoscritto un protocollo di intesa locale in cui gli orari di servizio, i turni non solo sono massacranti, ma non sono previsti né nel Protocollo d’intesa regionale né nel nostro Accordo quadro nazionale”. Lo ha dichiarato Sebastiano Bongiovanni, dirigente nazionale del Sippe -Sinappe durante la manifestazione di protesta, che si è svolta stamattina davanti al carcere di contrada Piano Ippolito. Il sit – in è stato indetto dai sindacati, Sippe –Sinappe, Fns Cisl, Uspp e Cnpp. “Vigono, dunque, norme illegittime – ha aggiunto Bongiovanni – vi è la caccia al sindacalista che si permette di essere contrario a questo tipo di gestione. Non avremmo mai pensato che ci potesse essere una direzione contro la polizia penitenziaria, contro il personale che ogni giorno affronta sacrifici enormi che garantisce l’ordine e la sicurezza all’interno degli istituti. In questa casa di reclusione vi è personale che ogni giorno si contraddistingue per il lavoro e per l’operato che svolge. Abbiamo dato già mandato al nostro legale perché sussistono tutti gli elementi di comportamento antisindacale. Un protocollo d’intesa locale con delle evidenti anomalie come questo non si mai visto. A seguito della rivolta a Siracusa e alla chiusura di alcune sezioni della casa circondariale, la casa di reclusione di Augusta è diventata momentaneamente una circondariale. Nuovi detenuti arrivano ogni giorno e, di conseguenza, i carichi di lavoro sono ancora maggiorati, ma tutto sulle spalle di questo personale senza che la direzione faccia un minimo per alleviare questo carico di lavoro”.
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Alessandro De Pasquale, presidente nazionale del Sippe riguardo al fatto che viene detto che le quattro sigle sono la parte minoritaria della componente sindacale del carcere ha precisato: “ciò che conta è che, in un sistema di relazioni sindacali costruttivo che guarda al benessere del personale non si può fare un ragionamento solo ed esclusivamente contando il numero di iscritti. C’è una delibera della commissione di garanzia del 2008, di cui sono firmatario, che sostanzialmente dice che in ogni caso le direzioni devono trovare l’accordo massimo possibile con tutte le organizzazioni sindacali. Nessuna direzione può chiudere un accordo se non ha il parere e l’accordo di tutti. Gli altri non protestano perché è un accordo che hanno fatto solo loro”. E tal proposito secondo i sindacalisti che hanno indetto la protesta ci sarebbe una preferenza nei confronti dei rappresentanti sindacali che hanno sottoscritto l’accordo”. Esiste però una petizione, come sottolinea Michele Pedone, consigliere nazionale dell’Uspp, dalle quattro organizzazioni sindacali lanciata, che anche gli iscritti alle altre sigle hanno sottoscritto convinti del fatto che, questo Pil (Protocollo d’intesa locale) debba essere revocato proprio perché non accettano ciò che hanno fatto i loro rappresentanti sindacali. E’ alquanto anormale prendere servizio col turno notturno per poi lavorare anche la mattinata successiva”.
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Fabio D’Amico, coordinatore territoriale della Cisl –Fns ha aggiunto: “Con il nuovo Pil da un turno misto che prevedeva turni di 6 ore e di 8 ore adesso la direzione dispone solo turni di 8 ore che si prolungano, a volte, anche ulteriormente. Sono questi casi che si sono verificati nei giorni scorsi. La direzione va inoltre contro al suo Pil che prevede un turno di notte di 6 ore, ma di fatto ne fa effettuare 8. Vorrei inoltre precisare che a livello nazionale gli altri sindacati sono maggioritari, ma a livello territoriale noi contiamo più iscritti. La direzione si è sottratta dal confronto con le nostri sindacati, tenendo conto solo del parere di alcuni e inoltre avrebbe dovuto tener conto delle esigenze di tutto il personale. La petizione in 36 ore è stata firmata da 136 colleghi (su 195 presenti). Questa è la dimostrazione del fatto che il malessere degli agenti del corpo di Polizia penitenziaria è generale. Hanno detto sì alla revoca del Pil”.
“Qualcuno ci dovrebbe spiegare – continua Pedone – com’è possibile iniziare il lavoro straordinario prima ancora di quello ordinario. Iniziando alle 5,50 e finendo alle 14, ci sono già due ore di straordinario che vengono programmate: una cosa gravissima. Com’è possibile che nessuno dica niente. A noi risulta anomalo il fatto che il provveditore in tutta questa vicenda di cui è stato informato più volte con una corposa documentazione di è limitato a fare solo degli accenni, ma di fatto non ha assunto una posizione determinante. In tanti anni non ho mai visto un provveditore non intervenire quando viene indetta una manifestazione come questa, Vi è un disagio notevole da parte di tutti i poliziotti penitenziari che sta portando, purtroppo ad un assenteismo significativo ma giustificato dal malessere vissuto. Da una situazione di sufficiente benessere come quella precedente siamo passati ad un malessere generale. In passato tutto questo non si era mai verificato se non in momenti così risicati nel tempo”.
Francesco Tuzza del Cnpp ha stigmatizzato il fatto che, con questo Pil cambia tutto in peggio dagli orari di lavoro ai giorni di ferie. “”Siamo stanchi così non riusciamo più ad andare avanti. I turni sono massacranti per gli orari prolungati fino ad arrivare anche a 15 ore consecutive. Con questa manifestazione chiediamo alla direttrice di ripristinare il vecchio orario lavorativo”. A portare la loro solidarietà ai lavoratori per ciò che stanno vivendo il consigliere comunale di #perAugusta, Giuseppe Di Mare e il commissario della Lega, Massimo Casertano. Nei loro confronti i sindacalisti hanno espresso gratitudine per la presenza e la vicinanza data loro in questo difficile momento che non solo vede la Polizia penitenziaria caricata di lavoro, ma sempre sottoposta a rischio.