Le affermazioni della neo commissario per l’Ias, ing. Giovanna Picone, che qualche giorno fa ha annunciato che le quattro principali aziende del polo industriale si staccheranno dal depuratore consortile per provvedere con propri impianti alla depurazione dei reflui prodotti (leggi l’articolo), ha riaperto la discussione ad Augusta.
La commissario ha infatti precisato che l’abbandono delle quattro aziende apre la strada all’ipotesi che l’impianto di Priolo possa trattare anche i reflui prodotti in alcuni comuni tra cui proprio Augusta.
L’ipotesi ha fatto riemergere le polemiche che per alcuni decenni hanno tenuto banco, tra chi sostiene che sia meglio inviare i reflui all’Ias e chi invece è per la realizzazione di un depuratore autonomo.
Per il consigliere comunale Pd Giancarlo Triberio, il problema è soprattutto politico.
“Adesso che anche il centro destra regionale, dopo anni di colpevole inezia e silenzio sulla importante problematica Ias, si accorge che la situazione migliore per risolvere l’atavico problema della depurazione di Augusta passa attraverso l’ allacciamento all’Ias, Fratelli d’ Italia, per tramite del sindaco Di Mare, per i propri evidenti interessi partitici e del commissario alla depurazione Fatuzzo, proprio del suo stesso partito, bocciano questa proposta che era stata negli anni scorsi sostenuta e caldeggiata, perché ritenuta da sempre la più ottimale e veloce per risolvere il problema di Augusta, da me in compagnia del sindaco quando era consigliere di minoranza”.
Triberio accusa il sindaco di sacrificare il bene della città all’interesse del suo partito, “cambiando idea con motivazioni fallaci e con la solita buone dose di bugie”.
Il consigliere di opposizione definisce “la solita coltre di fumo” l’affermazione che i progetti sono pronti, considerato che “ad oggi non si hanno né notizie certe e nemmeno tempistiche verificabili sul bando e i tempi di realizzazione”.
Per Triberio, Di Mare “mente sapendo di mentire quando dichiara che sono state dichiarate problematiche tecniche per seguire la strada dell’ allacciamento all’Ias”.
“Le due problematiche principali, ossia che il depuratore può solo lavorare con l’ ausilio dei reflui industriali è smentito dalla documentazione della procura e che i reflui di Augusta, per problemi legati alla capacità delle tubazioni e di pressione soprattutto durante la stagione piovosa, è smentita dall’ ultimo commissario anche in virtù della mancanza nel futuro dei reflui industriali che utilizzano la stessa condotta”.
Triberio continua nel suo attacco al sindaco ricordando che:
“come già indicato nella convenzione e patti parasociali, sarà di competenza della società mista, leggasi gestione privata, Aretusacque votata e sostenuta dal sindaco che oltre a privatizzare un bene comune come l’acqua lucrerà sui costi della depurazione. In più così come descritto nel piano d’ ambito e anche per le direttive Europee recepite dalla Regione Siciliana le acque depurate dall’ Ias tramite i reflui depurati di Siracusa e con l’aggiunta di quelli di Augusta potrebbero diventare risorsa idrica preziosa utilizzabile sia per usi industriali che per l’ agricoltura con un volume di almeno 10 milioni di metri cubi annuì che salvaguarderanno il territorio e l’economia in una crisi idrica del nostro territorio che è sempre più evidente”.
Il sindaco Di Mare, da parte sua, ribadisce la sua posizione in modo netto.
“Inutile tirare in ballo Augusta, andava fatto tempo fa quando nessuno voleva e chissà per quali motivi.
Oggi non è un percorso fattibile, fino a qualche anno fa ero convinto di quel percorso oggi con una progettazione ormai definita ed in procinto di andare in gara non ci sono più le condizioni.
Annullare tutto e rifare le progettazioni e i relativi studi comporterebbe un ulteriore ritardo che Augusta non può permettersi.
Inoltre ricordo come qualche anno fa la struttura commissariale portò in aula uno studio di comparazione delle 2 alternative sulla depurazione e quella che portava in Ias venne scartata per diversi motivi economici e strutturali.
Augusta avrà presto un impianto di depurazione ma sarà il suo”.