Stefano Munafò si è dimesso dall’incarico di consulente del sindaco di Augusta per la depurazione delle acque.
L’incarico all’ex sindacalista era stato conferito, a titolo gratuito. ad aprile dello scorso anno, quale Consulente del Sindaco nell’espletamento delle sue funzioni in materia di interventi funzionali al superamento delle criticità del sistema fognario e depurativo del Comune di Augusta, in ragione della comprovata competenza ed esperienza professionale.
Munafò, vicino a Forza Italia, partito che ne aveva promosso l’incarico, ha una grande esperienza di sindacalista, essendo stato per 13 anni segretario provinciale della Uil di Siracusa e per i successivi 6 segretario dell’area vasta, allargata alla provincia di Ragusa.
Nella sua lunga carriera sindacale si è occupato dell’annoso problema della depurazione delle acque del comune di Augusta, anche se non ha mai fatto mistero di preferire un incarico che gli permettesse di valorizzare le sue competenze in materia di relazioni sindacali e rapporti con la zona industriale.
Munafò ha rimesso l’incarico con una lettera di poche righe, ma la decisione è stata concordata con la segreteria cittadina del suo partito di riferimento.
Sebbene negli anni passati avesse più volte espresso di essere favorevole al conferimento dei reflui all’impianto Ias di Priolo, Munafò aveva poi dichiarato di concordare con la realizzazione di un nuovo depuratore a Punta Cugno, pur di arrivare alla soluzione del problema in tempi brevi.
Alla base della decisione di dimettersi dall’incarico ci sarebbe il malumore per la scarsa valorizzazione del suo ruolo.
Munafò avrebbe lamentato il fatto di non aver mai potuto incontrare il Commissario straordinario per le acque Fatuzzo.
Non sarebbero state prese in considerazione alcune sue osservazioni del progetto del sistema di depurazione, come l’eccessivo numero di stazioni di pompaggio e la trasformazione della stazione P0, la stazione di pompaggio all’ingresso della città in cui saranno convogliati tutti i reflui per l’invio al depuratore, in un impianto di pretrattamento.
Negli ultimi giorni si è accesa in città la polemica dopo le dichiarazioni del neo commissario per l’Ias Giovanna Picone, secondo la quale il distacco dall’impianto delle quattro aziende principali del polo industriale apre la possibilità di trattare le acque dei comuni della zona (leggi l’articolo).
In risposta alle affermazioni del consigliere comunale Pd Gianrcarlo Triberio, secondo il quale il problema sarebbe soprattutto politico, il sindaco aveva espresso con nettezza la sua posizione: “Augusta avrà presto un impianto di depurazione ma sarà il suo”.
I consiglieri di maggioranza Amara, Lombardo, Palazzotto, Sicari, Tedesco e Trigilio avevano definito “farneticante” pensare all’allaccio all’Ias.
I consiglieri aveva anche scritto che “bene ha fatto il sindaco Di Mare, che personalmente segue l’iter della depurazione di Augusta, a declinare l’invito ad allacciarsi oggi su Ias”.
Ora le dimissioni di Munafò, avallate da Forza Italia, a testimoniare che nella maggioranza che sostiene il sindaco Di Mare non tutti la pensano allo stesso modo.