Continua l’attività di polizia marittima in ambito portuale, di contrasto a condotte lesive della salute. Ancora altre reti da pesca, da posta, sequestrate nel porto di Augusta, una a carico di ignoti e l’altra in flagranza di illecito.
[/]
Nell’ambito dell’attività di vigilanza svolta dalla Capitaneria di porto Guardia costiera di Augusta nel fine settimana sono state sequestrate reti da posta ed elevate sanzioni. Una prima attività è stata effettuata nel porto megarese, nei pressi del porticciolo militare di Terravecchia, laddove un’unità navale militare della Guardia Costiera, la motovedetta CP 87,9 ha sottoposto a controllo un’imbarcazione i cui occupanti erano intenti ad effettuare una battuta di pesca di frodo. I militari della Guardia costiera, dopo aver intimato l’Alt, hanno sottoposto a sequestro una rete da posta di circa 700 metri, multando i trasgressori con una sanzione amministrativa pari a circa duemila euro.
[/]
Durante un ulteriore controllo, sempre del porto di augusta, un’altra unità navale militare della Guardia Costiera, la motovedetta CP 716, ha rinvenuto, a pelo d’acqua, un’altra rete da pesca. La rete, di circa tremila metri, è stata issata a bordo, e sottoposta anch’essa a sequestro. Si rammenta che tali attrezzi non possono essere detenuti da coloro che, essendo privi della prevista licenza, non sono abilitati ad esercitare la pesca professionale ed, in ogni caso, si ribadisce che l’attività di pesca in ambito portuale è vietata, sia ai pescatori professionisti che ai dilettanti, giacché si corre il rischio che finiscano sulle tavole dei consumatori prodotti ittici insalubri. Rimane sempre alta l’attenzione della Capitaneria di Porto in maniera irriguardosa delle norme, e soprattutto potenzialmente pericolose per la collettività, quando esercitate in porto.