Ennesime reti da pesca, da posta, sequestrate nel porto di Augusta nei pressi di un tratto di mare in cui è interdetta la navigazione ai privati per esigenze di natura militare.
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Continua l’attività di polizia marittima in ambito portuale, di contrasto a condotte potenzialmente lesive della salute. A seguito di una richiesta d’intervento da parte di un Comando della Marina Militare, con cui si segnalava, nei pressi di un tratto di mare in cui è interdetta la navigazione ai privati per esigenze di natura militare, la posa di reti, la sala operativa della Guardia Costiera di Augusta ha disposto l’invio del battello GC A79, il cui personale militare, dopo un’attenta perlustrazione del tratto di mare interessato, è riuscito ad individuare, sottoponendole a sequestro, due reti da pesca, da posta, per un totale di circa 400 metri di lunghezza, in precedenza lasciate da ignoti pescatori di frodo.
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Le reti sono degli attrezzi da pesca che non possono essere detenuti da coloro che, essendo privi della prevista licenza, non sono abilitati ad esercitare la pesca professionale. In ogni caso, si ricorda che l’attività di pesca in ambito portuale è assolutamente vietata, sia ai pescatori professionisti che ai dilettanti, giacché si corre il rischio che finiscano sulle tavole dei consumatori prodotti ittici insalubri. Si rammenta, altresì, che per ragioni di sicurezza delle installazioni militari è fatto divieto di avvicinarsi alle stesse. Rimane sempre alta l’attenzione della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta, prestata per mezzo di una continua attività di vigilanza, mirata al contrasto delle condotte illecite, ed a tutela dell’ambiente. Tale attività si pone come obiettivo primario la salvaguardia dell’ecosistema marino che, soprattutto in prossimità della costa, risente pesantemente degli effetti di attività praticate in maniera irriguardosa delle norme, e soprattutto potenzialmente pericolose per la collettività, quando esercitate in porto.