Sarà intitolato a Gianni D’Anna, il giornalista ambientalista morto nel 2018, a 61 anni, il viale di nord est dai Giardini Pubblici di Augusta, quello con affaccio sul Golfo Xifonio.
Lo ha deliberato la Giunta Comunale, facendo propria la richiesta dei giornalisti locali e di alcuni esponenti della società civile.
Per rendere effettiva l’intitolazione si dovrà ora attendere l’autorizzazione da parte del Prefetto di Siracusa a cui la delibera sarà trasmessa.
Nella motivazione si legge: “Ha lasciato l’esempio di un professionista che ha utilizzato il suo talento e il suo impegno per valorizzare la città e i suoi valori, e difenderla dall’incuria e dall’aggressione dell’inquinamento”.
Gianni D’Anna era nato ad Augusta il 28 luglio del 1957 ed è morto il 19 dicembre 2018 all’età di 61 anni.
Fu un innovatore visionario.
Tra i primi a cogliere le opportunità e a capire l’importanza della diffusione di internet, avviò il primo portale Augol.it che forniva connessioni attraverso il numero telefonico urbano.
Fu tra i primi a capire la trasformazione che la diffusione di internet avrebbe provocato nell’informazione di massa.
Ambientalista e amante del mare, era un attento conoscitore del porto di Augusta, della sua storia e delle sue dinamiche, che ha raccontato nei suoi articoli.
In prima linea nel denunciare l’inquinamento dell’ambiente e i danni sulla salute dei cittadini.
Fondò Harbours.net, la prima testata online di guida ai porti di Sicilia, con informazioni su porti e approdi, prenotazioni traghetti e crociere, vacanze e hotel.
Ha fondato Augustaonline nel 1992, di cui è stato anche direttore responsabile dal 2005 fino alla sua morte.
Della sua creatura giornalistica diceva: “Il nostro obiettivo è quello di essere un punto di riferimento per chiunque voglia comprendere davvero cosa accade ad Augusta, senza filtri e senza ingerenze esterne”.
Nel 2001 era stato tra i fondatori dell’Hangar team, di cui fu presidente, l’associazione nata per richiamare l’attenzione sull’importante opera di ingegneria militare, che contribuì a valorizzare attraverso una serie di iniziative.
Fu corrispondente del Giornale di Sicilia dal febbraio 2022 a dicembre 2006 e collaborò saltuariamente con la trasmissione televisiva di Rai Uno Linea blu.
Nel 2009 è stato uno dei fondatori dell’associazione di foto-amatori locali “Augusta photo freelance”, nata con l’intento di valorizzare la città attraverso le immagini.
È stato un cronista attento alle vicende della città, ma anche un profondo conoscitore del mare e del porto di Augusta.
In prima linea nel denunciare l’inquinamento, dalla moria dei pesci a causa del mercurio, fino all’inchiesta ‘Mare rosso’ della Procura di Siracusa.
Proprio questa inchiesta gli provocò un lungo processo per diffamazione a mezzo stampa, per aver definito ‘vergognosa’ l’archiviazione del procedimento a carico delle industrie del polo petrolchimico.
Il processo, iniziato nel 2007, si concluse solo dopo la sua morte, con la sentenza della Corte di cassazione di assoluzione perché “il fatto non sussiste”, arrivata il 17 gennaio 2019, un mese dopo la sua morte.
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