Sulle note della canzone ‘Siamo Capaci’, gli studenti e le studentesse della Principe di Napoli hanno accolto entusiasti il musicista augustano Roy Paci, all’Auditorium ‘G. Amato’.
Il celebre trombettista, nato e cresciuto ad Augusta, da dove nel 1990 si trasferì in Sudamerica, diventando popolare, prima di tornare in Italia, si è raccontato agli alunni del I Istituto Comprensivo Principe di Napoli di Augusta.
Visibilmente commosso per il festoso benvenuto, il musicista non si è sottratto alle curiosità degli alunni, che con spontaneità gli hanno rivolto domande sulle sue canzoni e sulla sua vita.
È stato un tuffo nel passato quello che ha portato Roy Paci a ripercorrere alcuni periodi della sua adolescenza, quando viveva ad Augusta nel quartiere delle cosiddette ‘palazzine bianche’, le ultime sul lungomare Rossini, andando verso il Granatello.
Ha raccontato di quando, come fanno gli augustani da tante generazioni, scorrazzava per le strade per raggiungere il Faro, uno dei luoghi che gli sono rimasti più cari.
Alla sua città, Roy Paci ha anche dedicato una canzone: ‘Augusta’ in cui rievoca, con nostalgia, la voce di suo padre che spesso gli diceva: “ma dove vai con quella tromba in mano? Qui c’è da lavorare, per poter campare con la musica il futuro te lo puoi scordare…”.
Invece, Roy Paci il futuro con la sua musica se lo è costruito cominciando a suonare nella banda musicale cittadina diretta dal maestro ‘don Peppino’ Passanisi.
Al giovane pubblico, che lo ascoltava incantato, ha poi parlato del messaggio e del significato della canzone “Siamo Capaci”, scritta nel 2020 in occasione del 28° anniversario della strage di Capaci. Ha raccontato come è nato il brano che, con la musica e le parole del testo, rappresenta un messaggio forte, in un momento particolarmente difficile come quello dell’anno 2020, per ricordare la strage in cui persero la vita il giudice Falcone, sua moglie ed alcuni agenti della scorta, senza nascondere la sensazione di sconfitta e di sconforto che provò apprendendo della morte del giudice nel lontano 1992.
‘Siamo Capaci’ è stata realizzata dal Collettivo Indipendente Artisti della Trinacria Unita, il cui acronimo forma la parola “C.I.A.T.U.”.
Nel gruppo canoro sono presenti tutte quelle voci nate nella nostra isola, anche di epoche e generi diversi ma che continuano a cantare la bellezza della Sicilia nel mondo.
‘Siamo Capaci’, un evidente gioco di parole, è stata scritta a quattro mani con il paroliere Giuseppe Anastasi ed incisa durante il periodo del lockdown, raccogliendo l’invito delle istituzioni ad ideare parole e musiche che rendessero omaggio a uomini e donne vittime innocenti della mafia.
L’artista, ricordando il suo progetto musicale, ha raccontato che nella sua vita fin da ragazzino ha avuto come modello la figura di Peppino Impastato che a muso duro si è opposto alla mafia ed è stato per lui fonte d’ispirazione.
Agli studenti che gli hanno chiesto quale sia il suo ‘salvagente’, il suo punto di riferimento, ha risposto che in passato il suo salvagente è stato il coraggio che gli ha permesso di affrontare le difficoltà incontrate e di non mollare mai, mentre oggi la sua ancora è la famiglia, in particolar modo l’amore per la moglie.
A ringraziare Roy Paci per la straordinaria disponibilità, è stata la dirigente scolastica Agata Sortino, che ha ricordato come l’incontro sia inserito in un percorso di legalità che ha visto coinvolti l’imprenditrice Elena Ferraro, la realizzazione di un viaggio di istruzione a Palermo, per visitare i luoghi della memoria e la partecipazione degli alunni delle classi seconde ad un modulo Pon sulle tematiche sociali e della legalità guidato dalla docente professoressa Alessia Saraceno.
A conclusione dell’incontro, un coro gioioso ha sigillato la manifestazione, con gli alunni della scuola che, con grande affetto e allegria, hanno salutato il musicista augustano sulle parole di ‘Siamo Capaci’.