Riaperta nei giorni scorsi l’area monumentale del cimitero comunale, chiusa ai visitatori in seguito al ciclone “Gabri” che il 17 gennaio scorso ha devastato il territorio tra cui, un maniera particolare il camposanto così da determinarne l’interdizione parziale.
Il 18 gennaio era stato chiuso l’intero cimitero e dal giorno successivo l’inaccessibilità, disposta con relativa ordinanza sindacale, riguardava l’area compresa tra l’ingresso monumentale e la chiesa.
La riapertura è avvenuta a seguito della rimozione di tutti i materiali che possono rappresentare un ostacolo dai percorsi interni e dalle aree comuni, “che le situazioni di pericolo sono segnalate e chiuse al pubblico con barriere, visibili a occhio nudo da lunghe distanze e che tutti i frammenti lapidei e le componenti metalliche sconnesse sono confinati all’interno delle aree private, posizionati in modo da garantire la massima sicurezza possibile, compresi gli elementi arborei recisi, in attesa del loro imminente smaltimento“ Ciò è in parte quanto riportato nella relazione sullo stato dei luoghi fornita dai Servizi cimiteriali del Comune.
La situazione di pericolo non è più presente dopo gli interventi di messa in sicurezza effettuati anche se “ il materiale accatastato sulle tombe non è vincolato ed è al limite degli spazi pubblici; pertanto, qualsiasi azione antropica non regolata o evento meteorologico di qualsivoglia natura può modificare l’attuale stato dei luoghi”.
“Continue e regolari operazioni di sgombero e messa in sicurezza dei luoghi, sono state effettuate tra il 18 e il 23 gennaio, al fine di riaprire l’accesso al pubblico nel più breve tempo possibile e in condizioni di massima sicurezza“.
Intanto supera il mezzo milione di euro il danno che il forte maltempo delle scorse settimane ha causato al territorio di Augusta.
Questo è l’importato calcolato da una prima ricognizione dei danni che include anche gli interventi eseguiti per ripristinare lo stato dei luoghi all’indomani del ciclone.
In questi oltre 500 mila rientrano anche le spese sostenute dal Comune per la pulizia dell’area pubblica da detriti e alberi caduti e ripristinare la sicurezza del cimitero. L’importo comprende anche il lavoro svolto in somma urgenza effettuato per liberare via Sancho Landogna dalle lamiere della copertura di una casa privata piombate sulla carreggiata, per la rimozione di rami e alberi nelle varie zone della città.
I danni a tombe e cappelle private sono, invece, a carico dei concessionari.
La stima dei danni è relativa alla sola parte pubblica.
Per richiedere alla Regione un contributo l’Ente locale provvederà a trasmettere al dipartimento regionale di Protezione civile la documentazione attestante i danni subiti che privati e titolari delle attività produttive hanno inviato all’ufficio protocollo del Comune entro il 4 febbraio scorso.
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