Mezzi pesanti sul viadotto Federico II, nella giornata di ieri, per effettuare le prove di carico statiche e dinamiche. “Sono necessarie a convalidare il modello di calcolo, che è stato effettuato già per redigere la progettazione del ripristino strutturale del viadotto. Dalle prime verifiche il ponte ha reagito bene” ha detto l’assessora ai Lavori pubblici, Roberta Suppo.
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Dalle 9 alle 18 di ieri il viadotto Federico II di Svevia, importante via di fuga che collega Augusta isola alla terraferma, è stato interessato da prove di carico statiche e dinamiche. Per la somma complessiva di 30 mila e 524 euro la ditta Bufolino Filadelfo di Lentini ha fornito 24 camion, di cui 16 autocarri con massa non inferiore a 34 tonnellate e 8 con massa non inferiore a 18 t. Il viadotto è stato interdetto al traffico veicolare per consentire il transito e lo stazionamento dei mezzi pesanti.“Le prove effettuate servono a convalidare il modello di calcolo, che è stato già effettuato per redigere la progettazione del ripristino strutturale del viadotto – dice l’assessora ai Lavori pubblici, nonché vice sindaca, Roberta Suppo – nonché confermare il carico limite imposto sul viadotto e anche quello relativo alla velocità di percorrenza che non devono superare gli utenti della strada.
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Dai primi riscontri delle verifiche il ponte reagisce bene, quindi la struttura ha ancora delle buone capacità prestazionali. I progetti di ristrutturazione del Federico II, sono stati inseriti già nel piano triennale delle opere pubbliche 2020 -2022 che, ancora, però deve andare in giunta e seguire il suo iter. Le due progettualità riguardano rispettivamente il ripristino dei 5 piloni ammalorati e l’adeguamento sismico dell’intera struttura e il rifacimento dei giunti. Da notizie di stampa l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone dichiara la disponibilità della Regione a finanziare gli interventi che necessita la struttura. Ma non abbiamo avuto ancora alcun riscontro”. Come fa sapere la vice sindaca, Roberta Suppo l’amministrazione comunale riserverà nel bilancio un capitolo di spesa destinato al ripristino dei 5 piloni ammalorati che, ricordiamo, ammonta a 500 mila euro.