Tempo di lockdown ma anche di crisi economica: una coppia di gestori di un bar del centro storico di Augusta, dopo avere ricevuto un modesto aiuto economico da un privato cittadino, e non potendolo poi estinguere in parte, finiscono in ospedale per le ferite riportate dall’aggressione.
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Con l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Siracusa i carabinieri della compagnia di Augusta hanno posto fine ad una triste vicenda di vessazioni e violenza derivante dagli effetti trasversali della pandemia da COVID-19. Una coppia che gestisce un bar nel centro di Augusta, a conclusione del periodo di lockdown, trovandosi in forte difficoltà economica dovuta al lungo periodo di chiusura dell’esercizio commerciale, si era rivolta a degli “amici” per ottenere un piccolo prestito, di appena 2.000 euro, per affrontare più serenamente il rilancio dell’attività. Purtroppo le aspettative di ripresa economica dei due esercenti non sono state ripagate dai fatti, poiché gli affari hanno stentato più del previsto a riprendere vigore e di conseguenza i due non sono riusciti ad onorare parte del debito entro i termini stabiliti.
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A quel punto il soggetto che si era tanto prodigato a versare la modesta quantità di denaro si è svestito dei panni dell’amico indossando invece quelli dell’aguzzino ed iniziando, per recuperare la somma dovuta e negoziata solo verbalmente, un’inquietante attività intimidatoria, consistente in minacce rivolte ai due all’interno dello stesso bar, talvolta anche alla presenza di avventori. Le minacce di morte e di distruzione del locale, formulate sempre con toni molto aspri che ben poco spazio lasciavano all’immaginazione, verso la fine del mese di agosto si sono concretizzate in un grave episodio di violenza, quando il principale aguzzino si è presentato al bar con un’altra persona e ne ha aggredito il gestore all’interno del laboratorio. La vittima, pur investita con pugni e calci, nel trambusto e nel capannello di gente che si stava formando all’interno del bar è riuscita in qualche modo a scappare a piedi con la propria compagna verso la loro attigua abitazione, dove tuttavia sono stati raggiunti dagli energumeni che hanno continuato l’aggressione nei confronti dell’uomo, anche alla presenza del di lui figlio di 10 anni che, ad un certo punto, è stato anche energicamente bloccato e strattonato.
I tre avvedendosi che da lì a poco sarebbero potuti arrivare i Carabinieri, che qualcuno degli astanti aveva allertato, si sono allontanati gridando nei confronti dell’uomo esplicite minacce di morte. Le vittime sono poi ricorse alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’Ospedale “Muscatello” di Augusta per le ferite riportate. Solo a seguito del grave episodio la coppia si è decisa a denunciare i fatti recandosi alla Stazione Carabinieri di Augusta, la quale ha avviato immediate indagini riscontrando elementi probatori dai fatti esposti e riferendoli all’Autorità Giudiziaria, che ha richiesto ed ottenuto dal Tribunale nei confronti dei due soggetti augustani (L.C.F. di anni 26, censurato, artigiano, e B.G. di anni 25, disoccupato) ritenuti responsabili, tra l’altro, di tentativo di estorsione, la misura cautelare del divieto di soggiorno nel comune di Augusta, con contestuale divieto di avvicinamento alle vittime.