La comunità portuale di Augusta ha cercato di essere attenta nei confronti delle persone presenti nel porto e lo ha fatto, in particolar modo, durante il periodo natalizio appena trascorso. In primo luogo verso i marittimi, ma non solo, per quanto possibile anche verso le centinaia di migranti a bordo delle navi-quarantena che stazionano nel porto. Un porto che oltre che realtà economica è comunità umana.
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Al fine di far sentire solidarietà e vicinanza alle persone lontano da casa e segregate sulle navi a causa del Covid, Capitaneria di porto-Guardia costiera, Stella Maris, Comitato di Welfare, operatori portuali, comunità parrocchiale di San Giuseppe Innografo hanno collaborato per porre insieme dei segni concreti di accoglienza in un periodo particolarmente struggente quale è quello del Natale appena trascorso . Un supporto per la realizzazione delle iniziative, è venuto anche dall’Itf, il sindacato internazionale dei marittimi, e dalla Fede Piloti italiana. Il 18 dicembre si è celebrato, come di consueto, il Natale del Porto, con una santa messa nella chiesa di San Giuseppe Innografo presieduta dal nuovo arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto. Erano presenti autorità e operatori portuali. I marittimi non sono stati esclusi, in quanto la funzione è stata officiata in lingua italiana ed in lingua inglese, ed è stata trasmessa in streaming Facebook sulla pagina Stella Maris Augusta e quindi in diversi hanno potuto parteciparvi. Durante la celebrazione eucaristica l’arcivescovo ha rivolto un pensiero di vicinanza ai marittimi ed ha mandato un caldo augurio di pace e serenità a loro e alle loro famiglie. Dopo la messa mons. Lomanto ha incontrato gli operatori portuali di Augusta. Il capitano di vascello Antonio Catino, comandante del porto ed alcuni operatori portuali gli hanno presentato la realtà del porto di Augusta in tutti i suoi aspetti, non solo tecnici, ma anche umani. Infine L’arcivescovo è stato accompagnato nei locali della Capitaneria di porto-Guardia costiera di Augusta, per rendersi conto anche visivamente della realtà portuale.
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Per il vescovo la realtà del mare è nuova, per cui l’incontro è stato veramente proficuo. Il vescovo, infatti, ha mostrato molto interesse ed apprezzamento per questa parte della realtà diocesana, che ancora non conosceva, come pure per l’opera di apostolato che la Chiesa vi svolge. Nei giorni di Natale le principali messe sono state trasmesse in streaming facebook, con parti in inglese, perché i marittimi potessero parteciparvi. Proprio la mattina di Natale a ciascuna delle 35 navi presenti nel porto, attraverso il Gruppo Barcaioli del porto è stata fatta pervenire una torta tipica siciliana (alle mandorle), accompagnata da cartoline augurali, preparate appositamente, per ogni marittimo. Il giorno di Natale il pensiero è stato rivolto anche alle tre navi-quarantena con centinaia di migranti a bordo (più di 600). Sia agli immigrati, sia agli equipaggi, sia agli operatori sanitari a bordo è giunta sempre attraverso i Barcaioli, la cartolina augurale con un sacchettino di dolci. Dopo Natale si è atteso il cambio delle navi presenti nel porto cambiassero ed il 31 dicembre il capitano di lungo corso Claudio Russo, presidente della Stella Maris e il cappellano, don Giuseppe Mazzotta, hanno fatto il giro di tutte le navi in porto, questa volta accompagnati da una pilotina della corporazione dei Piloti del porto, ed hanno portato a tutti i marittimi, a nome di tutta la comunità portuale, un calendarietto preparato ad hoc ed una scheda con inserita una pen-drive, dove sono stati incisi il Vangelo di Natale, canti tipici e diversi messaggi augurali per i marittimi in italiano e in inglese. La bellezza di questa iniziativa, oltre che nel contenuto, sta nella coralità dei soggetti che l’hanno sostenuta ed attuata, segno di un porto che oltre che realtà economica è comunità umana, da sempre sensibile nei confronti degli uomini di mare a qualunque nazione o razza appartengano.