Documento di pianificazione strategica di sistema finalizzato all’elaborazione del nuovo Piano regolatore del porto mercoledì in Aula. Critico Schermi per poco tempo concesso ai consiglieri su un Dpss che palesa la volontà dell’Adsp di estendere la sua competenza al Faro Santa Croce.
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Il piano regolatore portuale prevede l’estensione delle competenze dell’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia orientale Augusta –Catania a Capo Faro Santa Croce. Critico il consigliere comunale di Diems 25, Giuseppe Schermi nei confronti dell’amministrazione Di Pietro per il mancato coinvolgimento del Consiglio. Approderà in aula mercoledì prossimo alle 10,30 il documento di pianificazione strategica di sistema finalizzato all’elaborazione del nuovo Piano regolatore di sistema del mare di Sicilia orientale Augusta –Catania La nuova disciplina del settore prevede, infatti, la predisposizione di un documento preliminare, denominato Dpss, ovvero appunto il documento di pianificazione strategica di sistema, come primo step della procedura finalizzata all’approvazione dei due Piani Regolatori Portuali di Augusta e Catania.
Il consigliere, Giuseppe Schermi stigmatizza il fatto che il documento trasmesso dall’Adsp al Comune il 14 aprile scorso sia stato portato in giunta solo il 3 luglio mentre la pubblicazione della relativa delibera all’Albo pretorio è avvenuta il 6 luglio. Schermi si dice contrariato perché al Consiglio non è stato il tempo di studiare il documento per presentare proposte. Non mancheranno comunque i suoi emendamenti. Il problema principale, secondo l’ex assessore al Bilancio dell’amministrazione pentastellata, che ieri ha tenuto una conferenza stampa, consiste nell’intento dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale di estendere la sua competenza fino a Capo Faro Santa Croce.
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“Ciò – spiega Schermi- arrecherebbe un notevole danno economico all’Ente locale megarese in quanto una volta dotatosi del Piano di utilizzo del Demanio marittimo non incasserà il 75% del gettito relativo ai canoni versati dai concessionari di aree pubbliche. Piano che il Comune megarese tarda ad approvare. Nessuna osservazione è stata deliberata dalla giunta sull’estensione sino a Faro Santa Croce. Le osservazioni dell’amministrazione comunale consistono nella richiesta di dislocazione del deposito costiero della Maxcom che insiste in pieno centro abitato in un ‘area esterna della città. Ritengo che questa sia una proposta da campagna elettorale poiché la stessa giunta ha rilasciato parere all’ampliamento di 25 metri del pontile dell’impianto e questa è un’incoerenza. Un’altra osservazione chiede la tutela delle aree Sic (Sito di interesse comunitario) dallo sviluppo portuale. A tal riguardi presenterò un’osservazione per la realizzazione del museo del Mediterraneo.
Non smetto di immaginare per questo territorio uno sviluppo turistico con un percorso che includa il complesso dell’Hangar (che potrebbe diventare patrimonio dell’Unesco) con l’idroscalo, i Forti Garsia e Vittoria e le Saline di Augusta. La terza osservazione del Comune chiede l’inserimento del terzo ponte che realizzerà la Marina militare e su questo rilancio una proposta che è diametralmente opposta quella di aprire la Darsena Nuova alla città decongestionandola dal traffico navale. Nessuna concertazione, insomma, è stata fatta con i consiglieri – conclude il consigliere Giuseppe Schermi – perché sono pochissimi i giorni che ci sono stati concessi per visionare accuratamente il documento che giorno 15 sarà discusso in Aula con la solita scarsa considerazione nei confronti delle proposte che giungono dai banchi dell’opposizione”.