Nella quarta tappa in Sicilia, ad Augusta, Priolo, Melilli e Siracusa, per la campagna nazionale promossa da Acli, Agesci, Arci, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera con protagonista il Sito di interesse Nazionale (Sin) di Priolo, dopo il flash mob di ieri mattina a Priolo nel tardo pomeriggio ad Augusta, nell’oratorio Santa Maria Goretti, si è svolta l’assemblea pubblica per la presentazione del Patto di comunità, con le azioni di intervento che, al termine dell’incontro, è stato sottoscritto dalle associazioni.
Il patto di comunità prevede: riconversione dell’intero comparto industriale metalmeccanico, dalle attività della filiera petrolifera a quella relativa all’assemblaggio degli impianti eolici offshore, fino ai servizi marittimi (rimorchiatori d’altura) di trasporto, installazione, manutenzione e vigilanza; realizzazione di impianti industriali dell’economia circolare (produzione di compost e biometano, estrazione delle materie prime critiche dai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, trattamento dei prodotti assorbenti per le persone, etc.) e impianti di produzione di idrogeno verde, prodotto da fonti rinnovabili, per abbattere le emissioni climalteranti dei cicli produttivi più energivori e produrre nuovi posti di lavoro.
E ancora: misure di accompagnamento al lavoro, la formazione di nuove e necessarie competenze, chiedendo al Governo italiano di trovare le risorse economiche adeguate e all’Europa di estendere i benefici del Just Transition Fund (previsti ad oggi in Italia solo per il Sulcis in Sardegna e Taranto in Puglia).
Il monitoraggio, attraverso forme e modalità di monitoraggio civico: il rispetto dei tempi per le attività previste nell’area da bonificare, il corretto ed efficace utilizzo delle risorse destinate, delle procedure di appalto e dei controlli sui lavori da svolgere, i piani di recupero, riconversione e riqualificazione delle aree da bonificare, l’informazione puntuale dei cittadini sullo stato di contaminazione dei siti, sugli interventi per la bonifica e sullo stato di avanzamento degli stessi.
La promozione, nelle forme e nelle modalità che saranno definite di comune accordo, la partecipazione attiva di cittadine e cittadini, associazioni e imprese attraverso percorsi partecipati per rendere la comunità protagonista di tutte le attività indispensabili per il risanamento ambientale, la tutela della salute, la conversione industriale, la creazione di lavoro, l’affermazione dei diritti nell’ottica della transizione ecologica per la ripartenza sociale ed economica del Sin di Priolo.
All’assemblea, molto partecipata, il patto, prima della sottoscrizione è stato illustrato e discusso con vari interventi.
Tra coloro i quali hanno relazionato: la responsabile dell’Arci provinciale Simonetta Cascio, la responsabile dell’Azione cattolica Roberta Platania, la responsabile provinciale di Libera Lauretta Rinauro, il responsabile del gruppo Scout del Sacro Cuore, Anita Astuto e Tommaso Castronovo per Legambiente.
Successivamente sono intervenuti cittadini e rappresentanti di associazioni locali come il comitato Stop Veleni e Piano Terra che hanno approfondito alcune tematiche e fornito chiarimenti.
Erano presenti anche vice sindaca di Melilli Cristina Elia che ha portato i saluti del sindaco Giuseppe Carta, alcuni consiglieri comunali e rappresentanti di partiti politici che hanno manifestato il loro sostegno a questa iniziativa.
L’assemblea si è conclusa con la sottoscrizione pubblica del patto che, come spiega Enzo Parisi di Legambiente che è intervenuto all’assemblea per illustrare il patto, non è definitivo ma aggiornabile.
“Continueremo nei prossimi mesi con iniziative concrete- dice Parisi – volte a sollecitare, monitorare e proporre fino a quando non otterremo risposte concrete per rendere reale l’Ecogiustizia subito per tutti i cittadini”.
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