Superato lo sgomento, ad Augusta prevale il sollievo dopo che con il crollo del Palajonio si sia sfiorata la tragedia.
Nonostante l’entità del crollo, nessuno degli operatori presenti nel cantiere ha infatti riportato ferite, solo un più che comprensibile stato di shock.
Col passare delle ore l’emozione cede il passo alla voglia di capire cosa sia realmente successo la mattina di lunedì, nel cantiere di via Buozzi, dove erano in corso i lavori di completamento e ampliamento del Palajonio.
L’area del cantiere è stata posta sotto sequestro penale dall’autorità giudiziaria poche ore dopo l’incidente, sul quale indagano i carabinieri della locale Stazione, coordinati dal comandante Paolo Cassia.
La Procura della Repubblica di Siracusa ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di ‘crollo pericoloso’, al momento a carico di ignoti.
Ma è possibile che nei prossimi giorni, sulla base dei primi accertamenti, venga iscritto qualche nominativo nel registro degli indagati
Toccherà all’autorità giudiziaria accertare le cause che hanno portato al crollo della struttura, ma intanto in città si rincorrono le ipotesi, più o meno credibili.
Al momento del crollo erano in corso le operazioni preliminari al posizionamento di alcune arcate in legno lamellare, che avrebbero dovuto essere inserite nella luce tra due consecutive.
L’ipotesi più accreditata sembra quella di un errore nella pianificazione delle operazioni, che avrebbe causato il temporaneo indebolimento della struttura, che sarebbe stata incautamente privata delle controventature irrigidenti in cavi di acciaio e in legno, che al momento del crollo non sarebbero state presenti.
Secondo questa ipotesi, sarebbe stato lo strapiombo accidentale di una delle arcate, che cadendo su quella adiacente, avrebbe provocato per effetto domino il crollo dell’intera struttura.
Meno accreditata è l’ipotesi di un cedimento della base di alcune arcate a causa del deterioramento del legno lamellare in cui è costituita o di un errore di manovra della grossa gru che eseguiva le operazioni nel cantiere.
Nei prossimi giorni dovrebbero essere nominati dalla Procura della Repubblica i periti ai quali toccherà fare chiarezza sull’intera vicenda e accertare le eventuali responsabilità.