Una semplice multa per aver posteggiato l’auto in una zona dove non era consentita, diventa un rompicapo per un cittadino che vede maggiorato di € 9.28 l’importo pagato senza che nessuno riesca a spiegargli il perché.
Succede nell’era delle semplificazioni e dei pagamenti automatici.
Un cittadino, che per comodità nel nostro racconto chiameremo Franco, un nome di fantasia, qualche giorno fa si vede notificata, sul pagamento della propria auto, da parte della Polizia locale di Augusta, una multa per aver violato l’articolo 158/2-6 del Codice della strada.
In pratica, Franco aveva lasciato “il veicolo in sosta sull’area destinata ai veicoli per il carico e lo scarico delle cose”.
Una banale multa per divieto di sosta. A questo punto vi sarete già chiesti quale sia la notizia. Se avrete la pazienza di arrivare fino in fondo al nostro racconto lo scoprirete.
Nel verbale di notifica della sanzione, Franco trova l’importo da pagare.
“Entro 5 giorni dalla notificazione o contestazione del presente verbale è ammesso il pagamento di Euro 38,35.
Oltre 5 giorni ed Entro 60 giorni dalla notificazione o contestazione del verbale è ammesso il pagamento di Euro 50, 95”.
Franco, prende quindi atto che aveva effettivamente commesso l’infrazione e decide di pagare senza ulteriori passaggi, seguendo le istruzioni riportate nel verbale.
“Il pagamento del presente verbale è ammesso con le seguenti modalità:
- mediante l’allegato bollettino di PagoPA presso tutti gli enti associati (Poste, Banche, Tabacchi, ecc … );
- accedendo al portale https://augusta.comune-online.it/web/polizia-locale”.
È scritto inoltre che nel sito web indicato è possibile anche la consultazione di eventuali atti allegati e, se necessario, la compilazione della modulistica.
Franco opta per la prima modalità e si reca presso una rivendita di tabacchi in città per effettuare il pagamento.
Qui comincia il piccolo giallo. Franco si accorge che l’importo pagato, sulla base della registrazione automatica della sanzione, non è di € 40,85, i € 38,35 indicati nel verbale di notifica, oltre i € 2,50 di commissione dovuti, ma di € 50,13.
Chiede quindi al tabaccaio conto della maggiorazione di € 9.28 praticata sull’importo pagato.
Il tabaccaio si dimostra stupito quanto lui e fa notare come l’importo fosse registrato automaticamente sulla base del codice del verbale.
Franco prende allora atto del fatto che il tabaccaio è in effetti solo un tramite dell’operazione e si rivolge al Comando di Polizia Municipale, per avere chiarimenti.
Qui Franco scopre che il suo non è per niente un caso isolato e sono molti gli automobilisti ai quali succede la stessa cosa.
Gli agenti interpellati non riescono a dare una risposta convincente, in grado di chiarire la natura effettiva della maggiorazione dell’importo.
Così anche qualche amministratore al quale Franco pone la stessa domanda.
Rimane irrisolto il giallo di chi riscuote il sovrapprezzo.
Forse una società di gestione della procedura di pagamento?
In attesa di chiarire il mistero di chi sia il destinatario del sovrapprezzo pagato, Franco ha scoperto che se avesse pagato la sanzione direttamente presso il Comando di Polizia Locale, l’importo sarebbe rimasto quello indicato nel verbale di notifica.
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