L’ex sindaco, Massimo Carrubba in un post su Facebook ripercorre la vicenda ospedale partendo dagli ultimi due anni della sua amministrazione. “Il Muscatello”? Intuisco che sarà argomento di campagna elettorale. Chi esprime dissenso sulla gestione della Sanità ad Augusta ed oggi si mostra critico nei confronti dei vertici Asp, deve essere consequenziale e coerente, altrimenti ciò che dice resta “acqua fresca” e, ancor di più, egli stesso appare loro complice o connivente”. La sindaca Di Pietro: “non è vero che non abbiamo difeso il Muscatello”.
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“Terminato il lockdown, ho l’impressione che si cominci ad entrare nel vivo della campagna elettorale. Intuisco che uno degli argomenti più caldi di confronto sarà il “Muscatello”. Esordisce così l’ex sindaco, Massimo Carrubba in un post pubblicato ieri sul più noto social network. Le elezioni comunali che ad Augusta avrebbero dovuto tenersi inizialmente il 24 maggio e poi a giugno sono state rinviate al prossimo autunno e, secondo quanto stabilito dalla Regione, si terranno nel periodo compreso tra il 15 settembre e il 15 novembre in una data ancora da stabilire e che verrà confermata se la curva dei contagi da Coronavirus non risalirà. La campagna elettorale forse non si potrà svolgere con i tradizionali comizi che richiamano tanta gente per il divieto di assembramenti, ma in ogni caso è già iniziata o forse, non si è mai fermata, escluso il periodo in cui la paura delle pandemia, a seguito dell’entrata in vigore delle misure di confinamento ha suggerito di seppellire temporaneamente l’ascia di guerra.
Conosco nei dettagli la storia recente del nostro ospedale – scrive Carrubba – così come ricordo bene le vicende a cavallo del 2010 – 2012 quando un manipolo di spregiudicati personaggi (tutti politicamente ambiziosi) sobillava i cittadini, strumentalizzandone la legittima preoccupazione per i “tagli” che la regione siciliana stava operando nella Sanità”. In quel periodo e precisamente il 26 marzo del 2011 migliaia di cittadini con in testa l’allora sindaco Carrubba manifestarono per le strade della città formando un lungo corteo che percorrendo le vie principali di riversò nella nuova Darsena. A fine maggio dello stesso anno il blocco delle strade. E proprio in riferimento a quest’ultimo evento che si protratte per alcuni giorni che l’ex primo cittadino dice: “Ricordo bene pure gli “assembramenti” sotto casa mia, gli scampanellii di notte, i “garbati” inviti a farmi uscire da casa, i danneggiamenti alla mia auto, la scorta nei giorni più caldi (fine maggio 2011), la drammatica assemblea pubblica al Palajonio! Per fortuna molti di quei miseri individui, all’epoca in prima linea, sono stati spazzati via. Altri invece, più per buona sorte che per capacità, oggi ricoprono le più importanti cariche pubbliche in città: sindaca, presidente del Consiglio e senatore.
Per quanto le competenze siano rimaste invariate in questi 10 anni (della Regione erano e della Regione sono), le stesse persone che all’epoca non esitavano ad additare me come responsabile per la soppressione del punto nascita e dei reparti di ginecologia e pediatria, oggi si “tirano fuori”, invocano la mobilitazione della città e tendono ad evidenziare chi ha potere esclusivo in materia. E fanno ciò a convenienza, con la loro consueta faccia di bronzo e dopo aver avallato per 5 anni, con imbarazzante servilismo istituzionale, ogni atto della governance dell’Asp di Siracusa. Non mi pare che l’ospedale Muscatello in questi 8 anni, da quando ho dovuto lasciare, sia migliorato. Anzi! Al netto della sopraggiunta emergenza sanitaria legata al Covid 19, non sono bastati annunci fantasmagorici ed inaugurazioni farlocche di megagalattici centri specializzati, per fermare il costante declino del Muscatello. La campagna elettorale, per me, sarà dunque occasione per ricostruire, “carte alle mano”, anche la vicenda ospedale”.
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L’ex sindaco ricorda le azioni da egli compiuto in difesa del presidio ospedaliero megarese. “Basterà leggere i ricorsi al Tar a mia firma (incomprensibilmente lasciati “morire”) ed i verbali delle varie conferenze dei sindaci, delle riunioni in Prefettura e degli incontri svoltisi all’epoca a Palermo, per inchiodare alle proprie responsabilità chi oggi improvvisamente si sveglia dopo anni di colpevole torpore. Visti dunque i “numeri” di ricoverati Covid al Muscatello (zero!), tutti oggi auspichiamo il ripristino immediato dei reparti di Chirurgia e Medicina e la piena funzionalità dell’ospedale gravemente compromessa in questi mesi (che avverrà sicuramente, a rigore di logica, entro fine mese, salvo l’acuirsi dell’emergenza sanitaria). Ma non ci si può limitare solo a questo “atto dovuto”. Chi esprime dissenso sulla gestione della Sanità ad Augusta ed oggi si mostra critico nei confronti dei vertici Asp, deve essere consequenziale e coerente, altrimenti ciò che dice resta “acqua fresca” e, ancor di più, esso stesso appare loro complice o connivente.
E siccome io non sono né complice né connivente, come ho già fatto in passato (2009 – 2012), proprio per rimarcare – sul piano politico – le differenze di visione sulla Sanità ad Augusta e la distanza siderale dai suoi centri decisionali, all’unanime e condiviso desiderio di “normalità” per il Muscatello, ritengo necessario che debba seguire la richiesta di dimissioni (o di rimozione da parte della Regione) dell’intera governance Asp di Siracusa. Certo poi, in questo frangente, aiuterebbe anche sapere, ad esempio, se il silente senatore intende presentare un’interrogazione a Palazzo Madama per perorare la causa del nostro ospedale o se “Augusta 2020”, piuttosto che sollecitare subdolamente la sindaca, abbia già chiesto ad uno dei maggiori ed autorevoli azionisti della sua coalizione di intercedere con i vertici Asp, considerato peraltro il “filo diretto” che li lega.
“Non corrisponde al vero il fatto che non abbiamo difeso il Muscatello. Personalmente non ricordo di avere attaccato Massimo Carrubba nel 2012. Il suo sembra l’ennesimo post per provocare una reazione e cercare visibilità” replica la sindaca Cettina Di Pietro. Nei giorni scorsi nella sua pagina virtuale sulla vicenda ospedale ha scritto. “Nel momento della grave emergenza sanitaria, a costo di attirarci qualche critica, siamo stati pazienti e responsabili, anche se di certo non felici, per la situazione venutasi a creare al Muscatello. Eravamo consapevoli della repentinità e della imprevedibilità della crisi e della necessità di affrontarla con tutti i mezzi subito disponibili.
Ora siamo subentrati in una nuova fase e quello che ci aspettiamo che celermente vengano riaperti i reparti di Chirurgia e di Medicina. In questa nuova fase, tocca anche ai cittadini partecipare con grande senso di responsabilità, applicando alla lettera le disposizioni che sono state date dagli organi competenti. Viceversa si potrebbe ricadere di nuovo in una esplosione di un nuovo e più pericoloso contagio che le Autorità Sanitarie dovrebbero affrontare con le dovute misure. A questo proposito, vogliamo rivolgere un appello all’Asp: non si cada più nell’errore di non informare tempestivamente le amministrazioni e le popolazioni sui dati dell’epidemia, come è avvenuto nella prima parte della fase uno. È giusto sapere ed è giusto che eventuali riorganizzazioni della rete ospedaliera siano prontamente portate all’attenzione dell’opinione pubblica a cui ne va spiegata la ratio.
L’emergenza sanitaria ha, di riflesso, pesantemente colpito tutti coloro i quali hanno bisogno di cure speciali, osservando un generale ritardo nella diagnostica e nelle terapie per i malati, primi fra tutti gli oncologici che, purtroppo, ad Augusta sono una realtà importante. Proprio per le cure di questi pazienti abbiamo chiesto e continueremo a chiedere con forza il completamento dell’iter per la consegna dei reparti di Oncologia ed Oncoematologia, già ultimati ma non ancora fruibili. Detto molto chiaramente: il Gruppo Movimento 5 Stelle Augusta pretende da subito risposte chiare e pubbliche, senza se e senza ma. Non vogliamo sentire il “politichese” fastidioso di certe dichiarazioni e non vorremmo che ciò fosse finalizzato a qualche passerella con annunci in pompa magna. Questo modus operandi non ci piace e non è per nulla il nostro. Soprattutto non ci interessa. Altrettanto chiaramente vogliamo dire che, se dovesse esistere una manovra per penalizzare il nostro ospedale approfittando del Covid, la nostra risposta sarà la mobilitazione ed è quella che chiederemo a tutti gli augustani.