Un tondo raffigurante don Paolo Liggeri (1911-1996), opera del cesellatore e scultore Giancarlo Boselli, di proprietà dell’Istituto “La Casa” di Milano, è stato donato al plesso del II Istituto comprensivo “Orso Mario Corbino”.
Plesso che da ieri è ufficialmente intitolato al sacerdote augustano che per aver soccorso e accolto ebrei e perseguitati, visse l’orrore della prigionia nel carcere di San Vittore e la deportazione nei lager nazisti tra cui Mauthausen, Gusen, Dachau.
Tornato miracolosamente salvo da quell’esperienza, decise di dedicare il resto della sua vita alla costruzione e ricostruzione dei legami familiari e al sostegno della famiglia.
Per questo fondò a Milano l’Istituto La Casa da cui nel 1948 ebbe origine il primo consultorio familiare sorto in Italia che continua oggi la sua opera nella sede in via Colletta 31 a Milano.
Don Liggeri è stato ricordato in occasione della Giornata della Memoria con un programma promosso dagli assessorati alla Cultura e alle Politiche dell’Istruzione rispettivamente guidati da Giuseppe Carrabino e Biagio Tribulato.
Una giornata ricca di appuntamenti significativi che hanno permesso di ricordare un figlio di Augusta che ha operato il bene senza distinguere l’appartenenza alla fede di quanti ha incontrato nel suo percorso.
In serata, dopo la scopertura di una targa nella centralissima piazza Duomo, a cura della Fidapa presieduta da Maria Blundo, si è tenuta una conferenza dal titolo “Don Paolo Liggeri, testimone della Shoah” moderata dall’assessore Carrabino che per ben due volte ha avuto la possibilità di visitare l’Istituto “La Casa” e partecipare, su delega del sindaco, alle celebrazioni dei “Giusti della società civile” tenutesi a Milano nel ricordo di don Liggeri.
L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sui canali di Webmarte
Dopo i saluti istituzionali, la conferenza ha previsto gli interventi della docente Ornella Spina del Liceo “Megara”, della dirigente e della docente Pina Romeo in rappresentanza della Fidapa.
Di seguito l’intervento in video collegamento di Luigi Filippo Colombo, presidente dell’Istituto La Casa di Milano: “rivolgiamo un sentito ringraziamento alla vostra Amministrazione comunale, rappresentata dal sindaco, Giuseppe Di Mare, e dall’assessore alla Cultura, Giuseppe Carrabino, per averci reso partecipi dell’odierna iniziativa che vede l’intitolazione di un plesso scolastico al vostro concittadino e nostro fondatore don Paolo Liggeri, questa sera ricordato come testimone della Shoah”.
Nel corso del suo intervento, Colombo ha annunciato ufficialmente la donazione di un tondo di bronzo raffigurante don Paolo destinato all’Istituto a lui intitolato: “E’ un piccolo segno di memoria e di speranza che, collocato in un edificio scolastico, luogo di educazione alla vita, andrà ad incontrare e ad interpellare, quasi come una pietra di inciampo, lo sguardo, la curiosità, le riflessioni della moltitudine di studenti che vi accedono e che hanno bisogno di crescere nella coscienza del reciproco rispetto, della solidarietà e dell’impegno civico”.
Dell’artista Giancarlo Boselli e della sua opera di scultore e cesellatore ha parlato il critico d’arte Paolo Giansiracusa che ha ricordato l’importanza di questi segni che non devono essere orpelli ma tasselli di una storia e di una identità da custodire e preservare.
“La memoria – ha aggiunto il presidente de La Casa – non è solo una facoltà mnemonica della persona né può essere ridotta al ricordo di un passato, ma è un’appartenenza viva ad una storia, a radici che consentono all’albero di diventare grande, di germogliare e di fare frutti e, se anche i suoi rami dovessero spezzarsi per la tempesta, contiene in sé le risorse per ricrescere.
Se è così, la memoria contiene la speranza, emargina e supera l’odio, non si crogiola nella lamentazione, valorizza le differenze, si rimbocca le maniche e crea opere di bene.
Basti guardare a voi, al bene che da lui deriva alla vostra città!
Basti guardare all’Istituto La Casa, con i suoi servizi famiglia, al bene che hanno ricevuto le persone e le famiglie da allora ad oggi!
Guai a chi spezza le radici dell’umano e semina odio!
Don Paolo Liggeri, come tanti martiri/testimoni di quel sistematico annientamento umano, continuerebbe a urlarlo ed è necessario che questo grido continui e si diffonda attraverso ciascuno di noi.
Ottant’anni fa, di quest’epoca, nel gelido gennaio 1945 e fino alla liberazione, don Paolo era a Dachau, nell’inferno di quel campo, ancora più inferno di tutti quelli precedenti messi insieme (Fossoli, Bolzano, Gusen, Mauthausen).
Era ormai convinto di non farcela più, questa volta di soccombere, salvo il miracolo.
Sognava di tornare a casa, pregava e sognava, aggrappato ad una madonnina di legno che si trovava nella stanzetta/chiesina della baracca 26 (quella dei preti).
L’illusione di tornare a casa, dai suoi! E come si configurava, in quella circostanza, in quell’insopprimibile desiderio del cuore umano, la realizzazione de “La Casa”!
Ora, guardate se questa immagine non è simbolicamente racchiusa nel tondo che Vi abbiamo donato: il mezzo busto di don Liggeri, al centro; sopra, i nomi dei tre più terribili campi di concentramento e, sotto, una casa, con una minuscola famigliola, cioè La Casa, incontrabile ancora oggi con il Consultorio e con i suoi vari servizi a favore della persona e della famiglia.
Ecco, la Memoria, l’albero “ben piantato sulle rive del fiume” – come dice il Salmo 1 -, che continua a vivere e a produrre i suoi frutti! Oggi, Giorno della Memoria, all’inizio dell’Anno Giubilare della Speranza, facciamo memoria insieme, perché crediamo nel futuro come spazio umano per costruire il bene comune.
Il tondo in bronzo di Giancarlo Boselli viene donato “in segno di amicizia tra l’Istituto La Casa e l’Amministrazione comunale della Città di Augusta con il sindaco Giuseppe Di Mare, auspice l’assessore alla Cultura Giuseppe Carrabino”.
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