Piovono le reazioni dal mondo politico per la sorte toccata al Muscatello, che ha visto trasformare il proprio reparto di chirurgia in Covid center. Ad intervenire, ora, sono i consiglieri di Attiva Mente, Biagio Tribulato e Angelo Pasqua e il capogruppo del movimento Augusta 2020, Marco Niciforo.
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Reazioni a pioggia dopo l’attivazione del Covid center al Muscatello, allestito nel reparto di chirurgia che, a tale scopo, è stato dismesso e le operazioni chirurgiche urgenti sono state dirottate nel reparto di Lentini. Con due distinte noto intervengono sulla vicenda i consiglieri di Attiva Mente, Biagio Tribulato e Angelo Pasqua e il capogruppo consiliare del movimento Augusta 2020, Marco Niciforo. “In questi giorni apprendiamo la preoccupazione di personale medico, paramedico e dei cittadini soprattutto rispetto le vicende che riguardano l’ospedale Muscatello di Augusta, ovvero la trasformazione del reparto di Chirurgia a reparto Covid. Sebbene ci fossimo ripromessi in questo periodo di svolgere come attività politica tutto ciò che avrebbe potuto essere da supporto alla collettività per superare insieme questo momento non semplice, riteniamo – dichiara Tribulato e Pasqua – di dover far nostre oggi le preoccupazioni notevoli di tante famiglie augustane e non che hanno nel nosocomio megarese un riferimento sanitario di tutela della propria salute.
Crediamo che la comunità tutta vada coinvolta al fine di trovare una congrua soluzione in strutture alternative, anche perché di fatto il nostro ospedale non sappiamo quanto sia adeguatamente attrezzato per fronteggiare una simile emergenza e non possiamo permettere di deturpare servizi ad oggi garantiti efficacemente. La scelta per la nostra collettività è indubbiamente la più infelice e abbiamo la necessità che venga compreso dai vertici Regionali: non può e non deve essere il Muscatello di Augusta diventare il muro basso di una intera Provincia. Abbiamo pertanto inviato alla Regione Siciliana le controdeduzioni su una scelta operata secondo un criterio difficile da comprendere e che danneggia il territorio. La politica a tutti i livelli – concludono i consiglieri di Attiva Mente – ha l’ obbligo di fare la sua parte in questa vicenda di tutela della salute della nostra città”.
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“In questo momento è difficile esprimere il proprio pensiero senza suscitare polemiche, ma chi ricopre ruoli istituzionali ha il dovere di continuare nel suo compito di controllo e indirizzo dell’azione politica. Non mi piace e non ci sto a vedere il nostro ospedale perdere ancora una volta qualcosa, reparto di chirurgia e forse altro ancora, per istituire il Covid center. Infatti, a sentire gli addetti ai lavori – dice il consigliere Niciforo – il Muscatello non è tecnicamente predisposto per ospitare pazienti affetti da questa patologia. Non deve consolare l’apprendere che queste dinamiche, essendo figlie dell’emergenza sanitaria in atto, siano, almeno nelle intenzioni, scelte che rivestono carattere temporaneo. Ritengo che, ancora una volta, la classe dirigente interessata e i rappresentanti politici augustani di governo si siano dimostrati incapaci di affrontare le contingenze, ora quella del Coronavirus.
Accolgo con favore l’idea di dotare il territorio di un Covid center, tuttavia era l’occasione per pensarlo in una delle tante ex strutture sanitarie esistenti ad Augusta, di reperire personale sanitario e di fare tanto altro seguendo l’esperienza di chi sta vivendo in queste ore la vera emergenza, facendoci trovare pronti al bisogno. Auspico che il sindaco Di Pietro e il senatore Pisani si attivino per porre in essere tutte le azioni utili affinché venga ripristinato il reparto di chirurgia e trasferito in altra sede il Covid center. Auspico anche che vengano informati giornalmente i cittadini sulle attività locali connesse all’emergenza, con particolare riguardo allo stato dei contagi e alla loro evoluzione. Invito il presidente del Consiglio comunale – conclude il capogruppo di Augusta 2020 – ad adoperarsi per redigere un documento da condividere con tutti i consiglieri, per dare forza alle predette iniziative. Il dibattito politico lo rimandiamo al momento in cui sarà tutto finito, allorquando valuteremo gli errori commessi e le cose buone fatte; ora è il tempo della solidarietà, della proposta, della concertazione”.