Il consigliere di #perAugusta, Giuseppe Di Mare, presenta un esposto alla Procura della Repubblica per “denunciare” la situazione che si sta verificando al Muscatello. “Ancora una volta, probabilmente, l’assenza di una forte e presente rappresentanza politica e delle Istituzioni ha concesso di gestire un’emergenza a scapito di chi “non ha Santi in Paradiso”.
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La decisione dell’Asp di trasformare da giorno 5 anche il reparto di Medicina in Covid center aggiungendo ulteriori 18 posti ai 14 della già dimessa chirurgia ha indotto il consigliere di #perAugusta, Giuseppe Di Mare a presentare un esposto alla Procura della Repubblica. “Quando tutto questo finirà,- commenta Di Mare – qualcuno che ricopre importanti ruoli Istituzionali e che poteva e doveva evitare tutto, dovrà dar conto alla Città di silenzi e fatti, oggi continueremo con rispetto a combattere questa maledetta guerra contro il virus. Di fatto prendiamo atto, che oggi la chiusura della Unità operativa complessa di Medicina porta alla chiusura dell’ospedale Muscatello, e purtroppo non abbiamo neanche la possibilità di credere a chi, la direzione sanitaria, si affretta a parlare di atti temporanei, la credibilità è stata smarrita”.
L’esposto è stato inviato anche al presidente della Regione, all’assessorato regionale alla Sanità e tutti gli organi interessati perché si faccia chiarezza su questa scelta e su tutta la situazione sanitaria. Il consigliere Di Mare cita l’esperienza dei paesi del nord. “Esperienza che ci dovrebbe far capire che gli ospedali monoblocco favoriscono la diffusione del virus, quelli con più padiglioni riescono a creare dei filtri e delle maggiori protezioni a me sembra che qualcuno stia mettendo in pericolo la sicurezza di medici, infermieri, malati e cittadini. L’esposto di oggi è il secondo che il consigliere di opposizione presenta nel giro di pochi giorni sulla situazione del Muscatello. “A distanza di poco più di una settimana e alla luce anche dei gravi fatti accaduti nel capoluogo aretuseo, mi ritrovo costretto nuovamente e con estrema urgenza a sottoporre alla vostra attenzione alcune situazioni inspiegabili, che possono trovare in molti come unica giustificazione l’accanimento premeditato nei confronti del nosocomio megarese.
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Condivido la necessità che ognuno dia un contributo per affrontare la grave situazione che vive il Paese. Bisogna ricordare, a questo punto è necessario -sottolinea Di Mare – che l’ospedale di Augusta è situato all’interno di un territorio con diverse criticità, all’interno della più grande zona industriale nazionale, ospedale che negli ultimi decenni è sempre stato sacrificato nei vari piani regionali della sanità siciliana. Il piano della direzione aziendale di Siracusa adottato il 16 marzo 2020 al fine di fronteggiare l’emergenza Covid-19 aveva previsto che l’ospedale Muscatello di Augusta, anche nello scenario peggiore (oltre 200 positivi in provincia), sarebbe diventato Covid-center solo per i 14 posti del reparto di Chirurgia. Nei giorni scorsi sono venuto a conoscenza di una revisione del predetto piano che inspiegabilmente a partire dal 5 aprile trasformerà di fatto l’intero Ospedale di Augusta in un Covid-center con la chiusura del reparto di Medicina per altri 18 posti facendo diventare il nosocomio megarese, escluso l’ospedale del capoluogo, il più grande Covid-center per pazienti non critici dell’intera provincia (come si legge nella citata revisione del piano i 18 posti assegnati all’ospedale di Noto, non presentano ricoverati nel reparto assegnato cioè la ex riabilitativa)”.
Di Mare sottolinea il fatto che: il “Muscatello” rappresenta un ospedale funzionale, ma di modeste dimensioni e con supporti non idonei per i malati di Covid-19, dove assicurare percorsi di garanzia e sicurezza alla luce di queste nuove decisioni sarà difficile, gli stessi reparti rimasti (Cardiologia) vengono evitati dai pazienti per paura a causa della inevitabile promiscuità, che si è venuta a creare e si creerà sempre più come conseguenza delle scelte assunte dall’Asp di Siracusa. La stessa decisione che sta alla base della scelta della Direzione Sanitaria oggi risulta incomprensibile, dire che al Muscatello si creano posti letto per pazienti Covid-19 non critici appare una motivazione discutibile: in quanto tempo un malato può diventare critico? Con quali costi, impiego di personale e tempo si dovrebbero spostare eventuali malati da una struttura ad un’altra?
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La struttura ospedaliera di Augusta è priva di reparti e spazi adeguati a supporto di tali malati come la terapia intensiva, mentre altri Ospedali in provincia come quelli di Avola e Lentini, dotati di tutti i percorsi necessari per ospedalizzare nel miglior modo possibile un malato di Covid-19, sono stati, misteriosamente, esclusi del tutto dalle scelte assunte dalla direzione sanitaria. Che senso ha utilizzare in modo così numeroso un ospedale privo di supporti necessari per i malati di Covid-19 e non utilizzarne neanche uno (se non quello di Siracusa) di tutti gli altri presenti in provincia? Sembra una scelta senza alcuna logica”. Per Di Mare, oggi la riconversione della Uoc di Medicina porta, in sostanza, alla chiusura del presidio ospedaliero megarese, insopportabile decisione, seppur a parole (non più credibili) definita temporanea da parte della direzione aziendale della Asp di Siracusa.
Rimane l’amarezza e lo sconforto per scelte che non tutelano pazienti e malati tutti, malati Covid-19 e personale sanitario dell’ospedale, ancor di più oggi, scelte che appaiono inique, senza un ragionamento, e profondamente vessatorie nei confronti della tutela della salute per l’intera città. Ancora una volta, probabilmente, l’assenza di una forte rappresentanza istituzionale politica a difesa della città ed anche gli interessi della Asp su altre strutture fa pagare un prezzo altissimo alla sanità augustana. Ho paura che si stiano commettendo degli errori che dovrebbero essere evitati perché già successi in altre aree del nord, che potrebbero portare eventuali danni ai cittadini. Gli ospedali che sono riusciti a gestire meglio questa emergenza sono quelli dotati di padiglioni separati che consentono la creazione di filtri esterni per contenere e governare la diffusione del virus e non quelli monoblocco (es. Codogno e Lodi), per questo motivo sarebbe opportuno che il Covid-team inviato a Siracusa possa valutare la situazione descritta. Di Mare conclude chiedendo ai destinatari dell’esposto di accertare in base alle proprie competenze della pericolosità della situazione prima che sia troppo tardi.