Anche il reparto di medicina sarebbe destinato a trasformarsi in Covid center. Ulteriori 18 posti letto che si aggiungerebbero ai 14 della già dismessa Unità operativa complessa di chirurgia. A rendere nota la notizia sono stati i consiglieri Canigiula e Fazio, i quali in un’interrogazione all’amministrazione comunale sollecitano l’adozione di tutte le misure necessarie per non trasformare l’ospedale di Augusta in focolaio di contagio, mentre i consiglieri Pasqua e Tribulato in una lettera inviata al presidente della Regione chiedono l’utilizzo dell’ex clinica privata.
[/]
“Anche il reparto di medicina del Muscatello sarà un Covid center”. Lo dispone una nota dell’Asp datata 25 marzo citata dai consiglieri comunali Vincenzo Canigiula di Augusta 2020 e Vanessa Fazio del gruppo misto. Intanto i consiglieri di attiva Mente Biagio Tribulato e Angelo Pasqua dopo aver raccolto le preoccupazioni del personale medico hanno scritto una nota al presidente della Regione, Nello Musumeci, all’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, ai deputati all’Ars e al direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra insistono sull’impiego di strutture alternative, come l’ex clinica privata Villa Salus.
I consiglieri comunali Vincenzo Canigiula di Augusta 2020 e Vanessa Fazio del gruppo misto in un’interrogazione inviata all’amministrazione comunale riportano la nota del 25 marzo dell’Asp:“che fa seguito alla nota del 16 marzo e alla successiva integrazione del 17 marzo con cui la direzione aziendale dell’Asp comunica che dal 5 aprile oltre ai 14 posti di chirurgia già riconvertiti, verranno attivati ulteriori 18 posti per pazienti Covid non critici, riconvertendo la Unità operativa complessa di Medicina impiegando lo stesso personale del reparto, integrato da pneumologici. Canigiula e Fazio chiedono al sindaco: “quale ufficiale di governo responsabile della Sanità in questo Comune: “ di certificare con urgente risposta scritta, sentita la direzione dell’Asp di Siracusa, la sufficiente e necessaria competenza, previo specifico addestramento, del personale infermieristico e medico, in relazione alla malattia derivante dal virus Covid 19 e se i dispositivi di protezione individuale sono in quantità sufficiente e in qualità tale da non destare preoccupazione tra gli operatori sanitari; affinché la stessa certifichi con urgente riposta scritta che i rischi siano assenti in riferimento al nostro ospedale che potrebbe così trasformarsi in focolaio di contagio”.
[/]
Nell’interrogazione si chiede inoltre se l’attività del reparto Covid: “è adeguatamente supportata dall’indispensabile attività di laboratorio analisi del Muscatello, atteso che questo risulta essere dotato degli strumenti per le analisi di biologia molecolare, condizione necessaria affinché possa essere utilizzato per le analisi dei tamponi sul posto. Qualora tale misura di elementare sicurezza sanitaria, sia per il personale sia per la popolazione, allo stato delle cose non fosse stata prevista, si invita l’amministrazione comunale a farsi parte attiva con la direzione sanitaria dell’Asp, affinché autorizzi il laboratorio del Muscatello ad effettuare le analisi sui tamponi”. I consiglieri Canigiula e Fazio, tra le osservazioni derivanti da chi in diverse zone d’Italia ha maturato esperienza sul “campo” citano anche quella della regione più colpita: “In Lombardia il colpo è stato così pesante perché il contagio si è diffuso negli ospedali. La scelta di aprire reparti Covd, vicino ad altri reparti non ha funzionato, nonostante triage separati, protocolli di sanificazione e dispositivi di protezione individuali” parole queste, di Massimo Galli, direttore di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano.
“In questi giorni apprendiamo la preoccupazione del personale medico, paramedico e dei cittadini soprattutto rispetto alle vicende che riguardano l’ospedale Muscatello di Augusta, ovvero la provvisoria chiusura del reparto di chirurgia e la destinazione a reparto Covid, nonché l’ampliamento previsto con ipotetica chiusura del reparto di medicina” scrivono i consiglieri di attiva Mente, Biagio Tribulato e Angelo Pasqua, nella lettera indirizzata alla Regione e all’Asp. “Da rappresentanti istituzionali quali siamo abbiamo l’obbligo morale di essere da supporto alla collettività facendo nostre le preoccupazioni notevoli di tante famiglie augustane e malati che hanno nel nosocomio megarese un riferimento sanitario di tutela della propria salute. Comprendiamo da gran parte del governo regionale la necessità che si attrezzino presidi per essere pronti a fronteggiare una simile emergenza che stiamo tutti vivendo quale questa del Covid 19, ma non possiamo, allo stesso tempo permettere di deturpare servizi ad oggi garantiti efficientemente con promiscuità di attività, come già sta avvenendo”.
I consiglieri Pasqua e Tribulato invitano a valutare le proposte relative alla creazione di unità che si occupino delle cure dei malati Covid riscontrabili in soluzioni suggerite anche dal Tribunale per i diritti del malato e da altre forze politiche”. I consiglieri di Attiva Mente ribadiscono che esiste la possibilità di utilizzo dei locali dell’ex clinica privata. “Siamo pronti ad apportarvi il nostro contributo in una logica di salvaguardia dell’ospedale Muscatello e di resa dei servizi sanitari che vi state prefiggendo di assicurare, ma vi chiediamo con umiltà di avere la consapevolezza che, in questa delicata fase il depotenziamento di una struttura che serve non solo i cittadini di Augusta, ma anche i residenti di Priolo, Melilli, Sortino e altri comuni vicini, un presidio in cui ricade la zona industriale, nonché la Marina militare, sarebbe una forte limitazione di garanzia del diritto alla salute”.