Lo scontro politico tra opposizione e maggioranza continua.
Dopo la replica dei consiglieri di maggioranza: Margaret Amara, Andrea Lombardo, Federico Palazzotto, Rosario Sicari, Giuseppe Tedesco e Paolo Trigilio al consigliere del Pd, Giancarlo Triberio che ha accusato l’Amministrazione Di Mare di gestione disastrosa delle risorse pubbliche e di cementificazione selvaggia, interviene il consigliere Francesco La Ferla, eletto nelle liste a sostegno della candidatura del sindaco Giuseppe Di Mare e poi transitato nella minoranza non condividendo il modo di operare della civica amministrazione.
“È doveroso rispondere ai colleghi consiglieri che parlano di nuovo volto della città.
É sotto gli occhi di tutti il disastro di questa Amministrazione Di Mare a cui riconosciamo l’unico merito di aver acquisito la maggioranza in Consiglio comunale a colpi di rimpasto di giunta e sottogoverni.
La politica a un sindaco che contava su 4 consiglieri – secondo La Ferla – imponeva le dimissioni e tornare a nuove elezioni o una giunta di salute pubblica senza escludere nessuno.
Il Consiglio comunale ha perso la sua funzione di indirizzo e controllo, una maggioranza silenziosa su argomenti vitali per la città.
Ho letto sulla stampa che questo sindaco ha cambiato il volto alla città, sicuramente pregiudicando il futuro delle nuove generazioni.
Augusta una città dove nella rada del porto a poca distanza dal centro abitato si è autorizzato un deposito di gas che non hnno voluto né Napoli né Genova ne La Spezia per la pericolosità che rappresenta.
Per non dimenticare la discarica di rifiuti pericolosi in una terra dove si muore di cancro a giorni alterni”.
Il consigliere La Ferla non dimentica l’abbattimento degli alberi e ancora i problemi di circolazione all’ingresso di Augusta: “con l’autorizzazione di medie strutture senza uno studio dell’impatto sulla viabilità.
Slargo e piazze di cattivo gusto senza un po’ di verde.
È questo il volto nuovo della città?
E che dire delle urbanizzazioni senza passare dal consiglio comunale sulla scorta di uno strumento urbanistico del 1973?
Oltre due milioni di euro spesi per cantanti e feste patronali mentre i tributi sono alle stelle.
Cittadini che pagano la tari mentre altri evasori creano discariche ovunque nel territorio.
Siamo tra le prime città per consumo di suolo e cementificazione selvaggia.
Un campo sportivo che andava decentrato invece fa da ostacolo alla principale via di fuga.
Un’ amministrazione che getta asfalto senza rispettare la regola d’arte”.
Francesco La Ferla stigmatizza, inoltre, l’assenza di un piano del traffico e di un piano di recupero del centro storico.
“Come si può spendere senza controllo il denaro pubblico – aggiunge – per gettare fumo negli occhi?
Il trattamento dei reflui all’anno zero oltre l’idea scellerata di costruire un altro depuratore che comporterà dei costi gravosi per il cittadini”.
Anche se per quest’ultimo punto le scelte non sono del Comune ma della struttura commissariale.
La Ferla rammenta, altresì: “mesi di acqua putrida mandata nella rete idrica cittadina e i tre pozzi dei giardini pubblici di cui uno che funzioni non c’è”.
E poi parla del crollo del Palajonio e dei danni del maltempo: “che non si verifichi mai un alluvione come in passato perché l’unico bacino che smaltiva l’acqua che scende a valanga è stato reso impermeabile con le ovvie conseguenze speriamo di sbagliarci.
Augusta necessita un cambiamento di rotta prima che è troppo tardi.
Il cittadino deve capire che delle vere priorità non è stato fatto nulla.
Questa amministrazione – conclude – ci sta restituendo un territorio devastato sotto il profilo ambientale”.
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