Pippo Gulino ha presentato ufficialmente la sua candidatura sostenuta dalle liste civiche: “Civica per Augusta”, “Nuovo patto per Augusta” e “Augusta 2020”. Tra le priorità: ambiente e depurazione, sanità e ospedale, cultura e sport, rimpinguare la pianta organica comunale ed esaltare la bellezza e le potenzialità del borgo marinaro di Brucoli.
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Pippo Gulino, 68 anni, medico radiologo, scende di nuovo in campo per le amministrative del 4 ottobre. Ieri sera, nella sede del comitato elettorale di via Lungomare Rossini, ha presentato ufficialmente la sua candidatura. Candidatura che aveva, comunque, già annunciato nei mesi scorsi prima del lockdown. A sostenerla sono le liste “Civica per Augusta”, “Nuovo patto per Augusta” e “Augusta 2020” quest’ultima in Consiglio comunale ha già 3 rappresentanti: i consiglieri Marco Niciforo, Vincenzo Canigiula e Salvatore Errante, presenti ieri. Candidatura che aggrega forze di centro, tanti i suoi vecchi sostenitori che hanno presenziato alla conferenza stampa, incentrata su excursus tracciato dallo candidato (da solo sul tavolo dei relatori) per ricordare la sua storia di sindaco.
Storia iniziata nel lontano 1993. “Allora – ha ricordato Gulino – venni eletto sindaco per la prima volta da un gruppo di 21 consiglieri comunali che ribaltarono un sistema di potere che era consolidato. Da pochi anni c’era stato un terremoto di notevole intensità, quello del 13 dicembre del 1990, fortunatamente senza vittime, ma i crolli furono tanti. Gli edifici erano ingabbiati in impalcature che davano alla città un aspetto davvero spettrale. Fu un periodo di intenso lavoro con ordinanze, quindi, con assunzione diretta di responsabilità, si provvide a smantellarle e anche per rendere percorribile il viadotto Federico II, all’epoca bloccato da massi in seguito a provvedimenti giudiziari relativi a un lavoro eseguito.
Anche il cimitero era semi distrutto, i corpi delle persone decedute in quegli anni venivano inumati in una sorta di campo comune. Rifacemmo il cimitero anche con atteggiamenti spericolati perché mancavano i fondi. In quegli anni fu avviata la costruzione del depuratore con la realizzazione di vasche ed adduzione principale all’impianto con circa 8 miliardi delle vecchie lire, di cui il Comune allora disponeva, ma i finanziamenti successi mancarono, probabilmente furono sottratti”. La candidatura di Gulino è dettata, come lo stesso ha dichiarato da spirito di servizio nei confronti della sua città. “Non ho nessun interesse personale da concretizzare con la politica. Sono un medico affermato e padre di due figli che hanno già intrapreso la loro strada lavorativa. Per me la politica è servizio non devo raggiungere nient’altro nella vita. La politica è secondo me un sistema per migliorare la vita di tutti noi”.
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Pippo Gulino è stato poi rieletto dai cittadini nel 1994 e nel 1998. I suoi mandati di sindaco hanno avuto la totale durata di 11 anni. “Vengo ricordato per aver realizzato delle piazzette – ha aggiunto – in maniera quasi denigratoria, come per dire che ho creato piccole cose, ma queste piccole opere sono sicuramente servite per dare decoro alla città”. Rispondendo alle domande dei giornalisti ha detto che nel suo programma ci saranno: ambiente e depurazione, sanità e ospedale, cultura e sport, rimpinguare la pianta organica comunale ed esaltare la bellezza e le potenzialità del borgo marinaro di Brucoli.
Riguardo al fatto che la sua candidatura sarebbe sostenuta da un certo sistema che starebbe tentando di rientrare in città il candidato Gulino si è detto allibito. “Come potrei io accettare il sostegno di un sistema di cui sono stato una delle vittime principali” ha asserito. Ha glissato sulla domanda relativa alle alleanze che si potrebbero tessere nel turno di ballottaggio e ad un eventuale appoggio del Pd non si è mostrato particolarmente interessato, in quanto a suo dire non avrebbe una rappresentanza tale da poter incidere significativamente. Nei confronti dell’attuale amministrazione comunale pentastellata non ha espresso giudizi denigratori: “non è stata un’amministrazione che ha brillato – ha detto – ma lasciamo giudicare gli elettori”.