L’acqua torna potabile, revocata l’ordinanza, ma ancora non tutti i problemi sono stati risolti. L’amministrazione comunale sta vagliando la possibilità di realizzare un nuovo pozzo.
[/]
“Si comunica che con ordinanza sindacale numero 1 del 12 febbraio 2020 a seguito del parere reso dall’Asp è stata revocata l’ordinanza sindacale numero 49 del 25 ottobre 2019 di non potabilità dell’acqua del pozzo della villa comunale”. Questo il messaggio pubblicato dal Comune su Telegram ieri nel tardo pomeriggio. Propedeutici all’emissione dell’ordinanza sono stati i pareri favorevoli espressi dal responsabile facente funzione del IV settore del Comune, Massimo Sulano e di Vincenzo Ingallinella, responsabile dell’ufficio di “Igiene ambiente e vita, igiene alimenti e nutrizione”. Quest’ultimo dopo aver visionato i risultati delle analisi effettuate dal laboratorio interno del Comune il 29 gennaio e quelli dei prelievi a cura dell’Asp del 3 febbraio eseguiti entrambi al termine degli interventi di manutenzione straordinaria del pozzo che sono consistiti nella sostituzione della camicia e degli altri impianti.
Ma il pozzo ha una sua vita e non durerà a lungo e, soprattutto anche se è stato rimesso a nuovo i segni della sua lunga esistenza non possono non farsi in qualche modo sentire. Nella relazione di Ingalinella che attesta con il rientro nei parametri di legge la potabilità dell’acqua si legge però, tra l’altro, “notizie re-intorbidamento dell’acqua dopo stacco e riattacco, mancata relazione geologica con sondaggio elettrico e conoscenza esatta della stratigrafia del terreno e, pertanto, assenza di notizie certe sul terreno dove si è innestata la nuova camicia”.
[/]
“In grande sintesi secondo le recenti verifiche dell’Asp e dell’amministrazione comunale l’acqua è rientrata nei limiti previsti dalla legge per permetterne la potabilità“commenta il giovane Manuel Mangano aggiungendo: “La situazione però rimane a mio avviso preoccupante dato che sono centinaia i cittadini che ancora oggi continuano ad avere grossi problemi, quali acqua ancora torbida, pressione bassa o addirittura rubinetti a secco. Confrontandomi con l’assessore ai Lavori pubblici, Roberta Suppo, mi si propone come unica soluzione il contattare il comando dei virgili urbani di Augusta al numero: 0931.512288 affinché venga avvertita la squadra lavori del Comune per verificare direttamente nelle abitazioni le motivazioni delle problematiche idriche” conclude Mangano invitando gli utenti a segnalare i problemi. “Chi di dovere si è preso le proprie responsabilità, l’acqua torna potabile, siamo felici per questo, ma allo stesso tempo non finiremo di lottare per coloro i quali soffrono ancora per la grave crisi idrici che ha attanagliato la nostra città.
E la possibilità di realizzare un nuovo pozzo viene vagliata dall’amministrazione comunale pentastellata. “Alcuni giorni fa –riferisce il sindaco Cettina Di Pietro – l’assessore Roberta Suppo e il responsabile del settore Lavori pubblici, Carmelo Bramato si sono recati al Genio civile di Siracusa per verificare insieme con il responsabile dell’ufficio Igiene dell’Asp, Vincenzo Ingallinella la fattibilità di realizzare un altro pozzo, non come è stato faziosamente fatto trapelare perché la camicia del pozzo esistente che abbiamo sostituito non vada bene, ma perché considerati i problemi che si sono creati negli ultimi mesi con conseguenti grandi disagi è importante creare la possibilità di avere un secondo pozzo che alimenti Augusta isola che sia di supporto nell’ipotesi in cui ci siano problemi di erogazione d’acqua. Un pozzo di riserva insomma. Al momento stiamo solo valutando tale ipotesi. Non sono pervenute segnalazioni della presenza di acqua torbida. “Eppure – aggiunge Cettina Di Pietro– abbiamo invitato i cittadini a farcele pervenire. Se l’acqua è torbida dipende dalla mancata pulizia dei serbatoi oppure è un problema di rete, non del pozzo sottoposto a manutenzione straordinaria. L’ordinanza di non potabilità la revocheremo non appena ci verranno consegnati i risultati delle analisi effettuate dall’Asp”.
“L’assenza di batteri sia da contaminazione ambientale che fecale e torbidità con valore all’interno di quelli previsti, cloruri intorno ai 300 mg/litro, ione ammonio intorno al valore consentito di 0,5 mg/litro. Da tutto quanto esposto apparirebbe una compatibilità dell’acqua emunta dal pozzo alla destinazione ad uso umano” questo dicono le analisi